10/01/2002

La scuola di cartapesta di Lecce

A Lecce prende il via nel Settecento una "scuola" colta e raffinata di produzione statuaria in cartapesta, spesso ad opera degli stessi artisti che lavoravano la pietra (come nel caso di Mauro Manieri che domina le scene del barocco leccese agli inizi del secolo). E' un'espressione artistica che si ancora più intensamente all'arte popolare per quel legame fra bisogni spirituali collettivi e funzioni. Ma è soprattutto nella seconda metà dell’ Ottocento che il fenomeno assume grande rilevanza sia per la quantità di statue prodotte che per la qualità raggiunta. La tecnica realizzativa partiva sempre da un calco in creta, da cui si ricavava la contro-forma in gesso, che era necessaria per iniziare il processo di modellazione attraverso la copertura progressiva con i fogli di carta. La tradizione statuaria lignea e marmorea era più aulica di quella realizzata in cartapesta; quest’ultima rispondeva infatti di più ad una committenza che pragmaticamente si poneva il problema delle processioni religiose organizzate in quantità dalle varie confraternite. Pertanto nel solco di questa nuova domanda, i laboratori si attrezzavano con numerosi lavoranti capaci di fornire rapidamente complessi di statue per processioni e feste patronali piuttosto che articolati presepi. I direttori dei lavori partecipavano attivamente alla realizzazione di queste produzioni, offrendo contributi raffinati e trasferendo nei prodotti scultorei pose e atteggiamenti tipici della coeva produzione pittorica attenta al realismo e alle ispirazioni storiche. I nomi più noti sono stati: Luigi Guacci, Giuseppe Manzo, Andrea De Pascalis, Antonio Maccagnini, Achille De Lucrezi, Raffaele Carena. Essi aprirono la strada ad altri giovani allievi che nei primi decenni del Novecento seppero raccogliere la raffinata eredità, rinvigorendo la tradizione. Particolarmente importante a Lecce il contro soffitto della chiesa di S. Chiara; trattasi di 300 mq realizzati, nel 1738, interamente in cartapesta, per estensione unico esempio su territorio nazionale. Per informazioni: Museo Provinciale 0832.307415
A cultured and refined “school” for the production of papier-mâché statues, often by the same artists working with stone, was established in the Eighteenth century in Lecce.
However, only in the second half of the Nineteenth century did this phenomenon become truly significant, both for the number of statues produced and for their quality. The production technique still started from a clay cast, creating the plaster countermould required to start the moulding process with paper sheets.
The wood and marble statue-making tradition was more dignified than the papier-mâché one; the latter, in fact, was mostly supported by brotherhoods for their frequent religious processions, and therefore workshops were asked to quickly deliver groups of statues for processions and patron feasts, as well as for cribs.
Most renowned craftsmen/artists included: Luigi Guacci, Giuseppe Manzo, Andrea De Pascalis, Antonio Maccagnini, Achille De Lucrezi, Raffaele Carena, later followed - in the early decades of the Twentieth century - by their young pupils, who received their noble legacy and revived their tradition. Especially well known, in Lecce, is the double ceiling of the church of S. Chiara: 300 sq. m. fully made of papier-mâché in 1738 - by its extension a unique example on the national territory.
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