10/01/2002

La scuola di cartapesta di Venezia

La scuola veneziana della cartapesta nasce con la produzione delle maschere veneziane della tradizione teatrale. Il teatro rinascimentale e barocco aveva comunque abbondantemente fatto uso di cartapesta per realizzare addobbi celebrativi piuttosto che scenografie ed architetture, vista la leggerezza e i bassi costi della materia prima. La tecnica utilizzata per la produzione di cartapesta, utile nella tradizione teatrale per creare bassorilievi e decori plastici, era quella che consisteva nel pressare la carta e gli stracci con colla in calchi negativi di gesso, esattamente come si fanno oggi le maschere. Le maschere della tradizione teatrale della Commedia dell’arte, nata a Venezia e diffusasi fra il 1500 e il 1700, erano in cartapesta e in cuoio, la cartapesta costituiva fra i due il materiale meno nobile. La sua nuova introduzione nella produzione di maschere, che evocano quelle della Commedia dell’arte, risale ad anni recentissimi (anni '70 e '80) che coincidono con l’interesse sempre più massiccio dei turisti verso questa produzione artigianale. La curiosità dei turisti e il bisogno di nuovi souvenir, unitamente ad un rilancio delle manifestazioni carnascialesche, ha contribuito ad una massiccia produzione di maschere in cartapesta vendute come oggetti di decorazione-souvenir. Le botteghe si sono pertanto moltiplicate per nutrire una tradizione "assolutamente nuova", che potrebbe sembrare naturale e fisiologica rispetto alla storia della città e che invece rinasce da un "recentissimo revival". I modelli di maschere oggi in auge sono più di 300, un vocabolario di smorfie, visi e musi più spettatori che non attori del nostro vivere.
While the Venetian papier-mâché school started with the production of Venetian theatre masks, the Renaissance and Baroque theatre had already made abundant use of papier-mâché to create decorations and scenes, due to its light weight and to the low cost of the raw material.
The technique used to produce papier-mâché in the theatre tradition provided for the pressing of paper and rags with glue into negative plaster casts, which is precisely the same process followed to produce masks today. The traditional theatre masks of the Comedy of Art, which originated and spread in Venice between the Sixteenth and Eighteenth century, were made of papier-mâché and leather, the former being the least noble of these materials.
Its new introduction for the production of masks, reproducing those of the Comedy of Art, only occurred in very recent times (back in the 1970s and 1980s), following an increasing interest by tourists.
Their curiosity and the demand for new souvenirs, along with a revival of carnival shows, contributed to the massive production of papier-mâché masks. There are more than 300 successful models today, a catalogue of grimaces, faces, and muzzles, more spectators rather than actors in our life.
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