19/07/2021

Alla scoperta della Biblioteca Capitolare di Verona: 1500 anni, e non sentirli

Una delle qualità della carta non è solo quella di essere riciclabile e di sapersi rigenerare. La carta ha anche un altro “superpotere”: ci riferiamo alla sua capacità di resistere al tempo e di custodire il sapere dell’umanità, tramandandolo fino ai nostri giorni. Ecco perché in un certo senso le biblioteche sono un luogo magico; è come se i nostri antenati ci parlassero ancora, a distanza di secoli. Visitando le sale della Biblioteca Capitolare di Verona, è possibile ritrovare una sensazione del genere. Tra le cartoline di Comieco non poteva mancare questo autentico scrigno di cimeli.

La scelta non è casuale. La Biblioteca Capitolare di Verona vanta infatti un primato notevole: è la più antica biblioteca al mondo di area culturale latina ad essere ancora oggi in attività. Come facciamo a esserne sicuri? Dobbiamo ringraziare l’amanuense Ursicino che, dopo aver terminato di copiare la “Vita Martini” di Sulpicio Severo e la vita dell’eremita san Paolo di Tebe, compilata da san Girolamo, ci lascia per iscritto in fondo al codice di pergamena diverse informazioni sul manoscritto. Il nome di chi ha trascritto l’opera (“Ursicinus”), il luogo (Verona) e soprattutto la data: le calende di agosto dell’anno di consolato di Agapito. Cioè il 1 agosto del 517, più di 1500 anni fa, quando l’Italia si trovava sotto la dominazione degli Ostrogoti, guidati da Teodorico.

In realtà, è molto probabile che lo “scriptorium”, dove i sacerdoti del Capitolo (da cui l’aggettivo “capitolare”) dei Canononi della Cattedrale di Verona ricopiavano i testi, fosse già attivo nel secolo precedente. La Biblioteca Capitolare infatti custodisce dei codici ancora più antichi di quello di Ursicino. Qualche esempio? La copia più antica del “De Civitate Dei” di Sant’Agostino, scritta all’inizio del V secolo. Oppure le “Institutiones” di Gaio, sempre del V secolo, che rappresentano l’unico testo superstite al mondo della giurisprudenza romana classica pervenutoci senza manomissioni e rielaborazioni successive.

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all’università sa benissimo di che cosa parliamo. Poche parole, scritte da un ignoto copista tra l’VIII secolo e l’inizio del IX a fianco di un codice proveniente dalla Spagna: “Separeba boves, alba pratalia araba, albo versorio teneba et negro semen seminaba” (tradotto, “Teneva davanti a sé i buoi, arava i campi bianchi, teneva un aratro bianco e seminava il seme nero”). La soluzione dell’indovinello è facile. Il lavoro dell’agricoltore viene qui paragonato a quello dell’amanuense: i buoi sono le due dita della mano, i campi bianchi sono le pagine del libro, l’aratro bianco è la penna d’oca e il seme nero è l’inchiostro. Ma ciò che rende straordinario questo documento è il fatto che si tratta della più antica testimonianza del volgare italiano. Per intenderci, la Commedia di Dante è arrivata 500 anni dopo.

Cosa vedere

Se dovessimo passare in rassegna tutti gli altri tesori custoditi fra le mura della Biblioteca Capitolare di Verona, non finiremmo più. Con oltre 1200 codici manoscritti, 11 mila pergamene e 268 incunaboli, il suo patrimonio librario è fra i più preziosi al mondo. Non a caso il paleografo Elias Avery Lowe (1879-1969) l’ha definita “la regina delle collezioni ecclesiastiche”.

Del resto, 15 secoli non sono mica pochi. La biblioteca è sopravvissuta alla peste del 1630, alla devastante alluvione dell’Adige nel 1882 e ai bombardamenti del gennaio 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, che rasero al suolo l’aula maggiore. Fortunatamente i danni al patrimonio librario furono limitati, dal momento che i volumi più preziosi erano stati trasferiti poco tempo prima in parte sui monti della Lessinia, nella canonica del paese di Erbezzo, in parte in una stanza segreta all’interno del Duomo di Verona. E oggi la Biblioteca Capitolare è ancora lì, nel cuore della città veneta, a svolgere il suo compito di protettore della conoscenza e della cultura. Quante storie che ha da raccontare la carta, vero?

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Info utili

Biblioteca Capitolare

Piazza Duomo, 13 - 37121 Verona

Orari: lunedì: 15:00 -18.00, da giovedì a domenica: 9.30 -12.30 e 15.30 - 18.30

telefono: + 39 331 594 6961

posta elettronica: info@bibliotecacapitolare.it

Per ulteriori informazioni: http://bibliotecacapitolare.org/

 

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