Che cosa c’è dietro alla lavorazione della carta? Un concentrato di perizia tecnica, di sensibilità artistica, di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione e che racchiudono l’anima di un territorio. Ecco, quando parliamo di un prodotto d’eccellenza come la carta di Amalfi (la pregiata carta bambagina), primo esempio storico di artigianalità “made in Italy”, ritroviamo tutto questo. Il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi della carta parte da qui, dalla stupenda costiera amalfitana.
Per rintracciare le origini della tradizione della carta di Amalfi bisogna tornare al Medioevo, precisamente tra il XII e il XIII secolo, quando la repubblica marinara stava attraversando il periodo di suo massimo splendore e intratteneva stretti rapporti commerciali con il mondo arabo. Proprio attraverso la mediazione dei popoli arabi, gli amalfitani appresero l’arte della lavorazione della carta partendo dai canapi usati e dagli stracci.
Il passaggio successivo fu intuire il grande potenziale economico di questo prodotto. Gli abitanti di Amalfi pensarono bene di sfruttare le caratteristiche del territorio della repubblica marinara, percorso da ruscelli perenni (e quindi ricco di acqua), per rendere la carta una delle principali manifatture locali. Quella che attualmente viene chiamata la valle delle Ferriere divenne allora una sorta di “silicon valley” delle cartiere. Nel Settecento si arrivò a contarne circa una quarantina, con la produzione concentrata soprattutto nei territori di Amalfi, Atrani, Minori e Maiori.
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Quello che forse non sai è che la storia della carta di Amalfi è in fondo una storia di economia circolare. Sì hai capito bene. Da una parte si utilizzavano risorse rinnovabili: come la forza dell’acqua che costituiva l’ingrediente base per la preparazione dell’impasto da cui ricavare la carta e che permetteva di azionare i macchinari. E poi il vento, che svolgeva un ruolo fondamentale nella fase di asciugatura, quando i fogli di carta uscivano dalla pressa e venivano lasciati riposare negli stenditoi. Per non parlare della materia prima utilizzata: si trattava di stracci che venivano raccolti e selezionati dai cenciaioli. Materiale di scarto, dunque, che veniva trasformato in un oggetto di valore. Ti ricorda qualcosa? Se ne sente tanto parlare nel 2021, ma il riciclo non è certo un’invenzione recente.
Ebbene, se quest’estate capiti dalle parti della costiera amalfitana, non lasciarti sfuggire l’occasione di compiere un viaggio nel tempo, alla scoperta di un patrimonio dal valore inestimabile. L’itinerario che ti consigliamo è quello che parte dalla città di Amalfi e arriva all’ingresso della Riserva Naturale Orientata “Valle delle Ferriere”. Una passeggiata che unisce natura e archeologia. Già, perché attraversando la macchia mediterranea, tra squarci panoramici mozzafiato che si aprono sul mare, sui terrazzamenti di limoni e sui vigneti eroici, avrai la possibilità di soffermarti tra i resti delle antiche cartiere medioevali.
Tappa obbligata di questo percorso è il Museo della Carta di Amalfi, che si trova all’imbocco della valle. La struttura ospita una vecchia cartiera del XIII secolo, con tutti i macchinari perfettamente funzionanti, e qui è possibile rivivere la magia della nascita di un foglio di carta bambagina. Un’emozione indescrivibile, da non perdere.
La carta di Amalfi ha conservato intatta la sua fama ed è ancora sinonimo di qualità superiore. Viene usata, per esempio, per le partecipazioni di matrimonio, per la stampa di opere editoriali di pregio destinate a pochi cultori, ed è molto apprezzata anche nel settore della pittura e del disegno. Ma tra i clienti più “affezionati” troviamo niente di meno che lo stato del Vaticano, che la utilizza per la sua corrispondenza ufficiale. Insomma, nella carta di Amalfi vive ancora tutta la sapienza coltivata dai maestri cartai nel corso dei secoli. Una ricchezza senza tempo che il mondo ci invidia.
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Museo della Carta di Amalfi
Via delle Cartiere, 23 - 84011 Amalfi (Sa)
Orari: aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:30 (dal 1 marzo al 31 ottobre)
telefono: + 39 0898304561
posta elettronica: info@museodellacarta.it
Per ulteriori informazioni: https://www.museodellacarta.it/
Valle delle Ferriere