Al pari di altri comparti industriali, sempre più interconnessi e soggetti alle sollecitazioni economiche e congiunturali, alle tensioni geopolitiche e alle dinamiche di consumo, il settore cartario sta vivendo un momento molto dinamico, a partire dalle materie prime seconde che utilizza nelle proprie produzioni.
Il 1° Osservatorio Internazionale Maceri, realizzato da Nomisma per Comieco, racconta proprio l’andamento di produzione e utilizzo su scala mondiale della carta da macero, con un focus specifico sul consumo interno e il mercato dell’export. Lo studio è stato presentato ad Ecomondo nel corso dell’incontro “Osservatorio Internazionale Maceri: prospettive per il riciclo di carta e cartone” introdotto da Alberto Marchi, Presidente di Comieco, a cui hanno partecipato – tra gli altri – March Ehrlich (Vipa Group), Ulrich Leberle (Cepi, Federazione Europea industria cartaria), Michele Bianchi (Federazione italiana Carta e Grafica), Francesco Capobianco (Nomisma) Valeria Buss (Euwid).
I dati dell’Osservatorio: la produzione mondiale di carta e cartone
Uno degli indicatori utili per comprendere i flussi del mercato del macero è quello della produzione di carta e cartone. A livello globale, il settore cartario si conferma in salute con una produzione che supera i 423 milioni di tonnellate (+3% dal 2019 al 2021)*. I poli produttivi principali sono l’Asia, che da sola rappresenta circa la metà della produzione (48%), e l’Europa circa il 26%. L’Italia spicca in Europa: al secondo posto dopo la Germania con il 10% della produzione complessiva.
L’importanza della carta da macero: dalla raccolta differenziata all’utilizzo
La produzione di carta e cartone, soprattutto quella destinata all’imballaggio, non può prescindere dal macero, materia prima seconda che deriva dalla raccolta differenziata e che, al pari di altre materie prima subisce le fluttuazioni di domanda e offerta.
Su una raccolta globale di quasi 257 milioni di tonnellate di carta e cartone, l’Europa ne raccoglie il 26% e reimpiega il 25% circa. Al contrario l’Asia – Paese in forte espansione - raccoglie oltre il 46% a fronte di un consumo complessivo del 54%. L’Italia rappresenta il 13% della raccolta complessiva europea e reimpiega per la produzione circa il 12% di macero, in entrambi i casi seconda solo alla Germania.
Se Italia ed Europa hanno dunque una dinamica molto simile in cui si produce più o meno tanta carta quante se ne utilizza, non si può dire altrettanto per i paesi asiatici in cui le raccolte differenziate e il sistema di riciclo non sono ancora così sviluppati e che si ritrovano pertanto ad essere i maggiori importatori mondiali di carta da macero.
Le nuove rotte dell’export europeo
Negli ultimi 15 mesi il calo dei consumi in Europa ha portato anche ad una riduzione della domanda di imballaggi. Questa condizione ha portato ad un surplus di macero che ha trovato nei paesi asiatici, in particolare l’India, uno sbocco naturale. Nuove destinazioni favorite anche dall’andamento di alcuni indicatori macroeconomici: dai noli dei container per il trasporto del macero i cui valori sono ai minimi, al gas e l’energia i cui aumenti hanno penalizzato la produzione di imballaggi in particolare in Italia.
Nel biennio 2021/2022 l’export europeo di macero è cresciuto del 12,4%, quello italiano del 9,7% e i primi 5 mesi del 2023 confermano questi trend in aumento. Le rotte dell’export europeo vedono India, Indonesia, Vietnam, Thailandia e Malesia come i principali canali di sbocco. In questo caso l’Italia mostra un andamento differente rispetto all’Europa con l’India prevale significativamente come mercato di destinazione con un export passato dal 10% nel 2021 al 45% (circa 500 mila tonnellate) nel 2023.
*Elaborazione Nomisma – Dati Cepi Statistics
INTERVENTO MARC HERLICH