12/05/2023

Lettere d’amore in carta riciclata: la scelta green del Club di Giulietta

Il prezioso e sapiente lavoro manuale (e di cuore) delle “segretarie” dell’eroina shakespeariana da oggi avviene su carta riciclata ed ecosostenibile

C’è un piccolo studio, nel cuore di Verona, dove ogni giorno, da tantissimi anni, volontarie di diverse nazionalità rispondono – rigorosamente a mano, inchiostro su carta – a migliaia di lettere d’amore provenienti da ogni parte del mondo. Il Club di Giulietta, prezioso scrigno di memorie del cuore, da oggi è anche green: grazie alla collaborazione con Museo Nicolis e Lamacart, fogli e buste sono in carta ecosostenibile. Perché da una parte all’altra del globo circolino non soltanto pensieri e parole d’amore, ma anche concreti gesti l’amore per l’ambiente.

Che cos’è il Club di Giulietta?

Era il 1930 quando Ettore Solimani, custode della Tomba di Giulietta Capuleti, iniziò a ricevere e a raccogliere le missive di turisti che riponevano messaggi e speranze d’amore presso colei che da sempre rappresenta, nell’immaginario collettivo, l’emblema dell’amore stesso. Stupito e commosso, Solimani decise di rispondere a nome dell’eroina shakespeariana, diventando così, di fatto, il primo “Segretario di Giulietta”. Da allora, la tradizione prosegue.

Il Club di Giulietta nasce nel 1972 da un’idea di Giulio Tamassia e diventa, negli anni, un punto di riferimento nella città di Verona per gli appassionati del mito di Romeo e Giulietta. Su incarico del Comune, il Club avvia la gestione della Posta di Giulietta: un’idea che in poco tempo si diffonde in tutto il mondo, suscitando l’interesse e la curiosità di decine di migliaia di persone.

Oggi il Club di Giulietta riceve oltre 10mila lettere all’anno, in tutte le lingue. Rispondere a ciascuna di esse richiede impegno e dedizione, ed è solo grazie al lavoro di tante appassionate (spesso giovani e giovanissime) che questo “servizio di posta del cuore” unico al mondo riesce a soddisfare i dubbi e a rinfrancare il cuore di ogni singolo mittente. Nel 2010 è uscito anche un film ispirato a questa storia: “Letters to Juliet”, diretto da Gary Winick.

Dalla semplice carta alla carta ecosostenibile

La carta è di per sé un materiale naturale, lo sappiamo. Esistono però alcuni tipi di carta che garantiscono la sostenibilità della filiera e che limitano, grazie al riciclo, l’uso delle risorse naturali. Ecco perché il Club di Giulietta ha deciso, con il sostegno di Museo Nicolis e Lamacart, di utilizzare carta da lettere riciclata e buste certificate Fsc, ovvero prodotte da fonti gestite in maniera responsabile.

Perché questa scelta è importante? In primo luogo perché non parliamo di qualche lettera, bensì, come abbiamo visto, di migliaia e migliaia di missive. L’utilizzo della carta riciclata in un’attività di questo genere ha quindi un reale impatto sull’ambiente. Ancora più importante, però, è il messaggio che, insieme al contenuto della lettera, viene trasmesso ai tanti che hanno scritto: ogni piccolo gesto di tutela dell’ambiente è importante; riciclate e fate scelte sostenibili, come il Club di Giulietta ha scelto di fare.

Come si fa a scrivere a Giulietta?

Una delle ragioni per le quali il Club di Giulietta riceve un numero così elevato di lettere, è la molteplicità dei metodi attraverso i quali si possono inviare i propri pensieri.

Ecco il migliore (e il preferito da tutti): usa carta e penna per raccontare la tua storia e spedisci la tua lettera in busta chiusa affrancata a: CLUB DI GIULIETTA, Vicolo Santa Cecilia 9, 37121 Verona – Italia.

Se sei a Verona puoi lasciare la tua lettera a Giulietta nell’apposita cassetta rossa, allo stesso indirizzo. Qui, anche se non rientra tra i metodi “ufficiali”, c’è anche chi nasconde un bigliettino o lo consegna direttamente nelle mani di una “segretaria”… Presso la Casa di Giulietta si può visitare l’archivio delle lettere, trascorrere una giornata con le volontarie e diventare segretarie di Giulietta per un giorno!

E infine, ebbene sì, c’è anche una terza opzione: scrivere una e-mail a dearjuliet@julietclub.com. Ma vi sembra il caso di affidare a un freddo schermo e a una tastiera il vostro cuore?

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