L’onda centrale è il segreto della resistenza e della flessibilità del più sostenibile tra i materiali
Gran parte degli imballaggi, di qualunque genere, è composto da cartone ondulato. Tant’è che ormai diamo per scontato l’utilizzo di questo materiale dalle proprietà davvero uniche. Non è un caso che sia così diffuso: il cartone ondulato è incredibilmente resistente, versatile e sostenibile. Caratteristiche prioritarie nella realizzazione di ogni tipo di imballaggio. Ma vediamo di scoprire più nel dettaglio come viene realizzato questo materiale, quali sono le sue principali applicazioni e quali i vantaggi del suo utilizzo.
Il cartone ondulato è un materiale composto, nella sua forma più elementare, da due superfici di carta piana, chiamate "copertine", all’interno delle quali è racchiusa una carta ondulata. Tutti questi elementi sono tenuti insieme da collanti naturali (fecola e amido di mais): ecco perché questo materiale è così sicuro e sostenibile. La rigidità, e dunque la resistenza, sono invece garantite dalla combinazione delle superfici piane e dell’onda interna. Un’intuizione che ha rivoluzionato il settore degli imballaggi.
Il punto di partenza per la produzione del cartone ondulato è naturalmente rappresentato dagli alberi. Il legno viene diviso in piccoli pezzi e poi trasformato meccanicamente in una sorta di “poltiglia”. Macinandolo si rompono le fibre legnose: immaginate una sorta di mulino con una macina in pietra. Esiste anche un processo chimico: il trattamento del legno con una soluzione di solfato consente di separare le fibre.
La poltiglia prodotta con uno dei due metodi brevemente illustrati viene poi “battuta” e passata attraverso rulli in feltro e cilindri a vapore che eliminano l’acqua in eccesso. Si ottiene così una carta grezza, da arrotolare in grandi bobine. Arriviamo ora al “clou”: l’ondulazione. Esiste un macchinario ad hoc per effettuare questo passaggio, una macchina ondulatrice ad elevata precisione che agisce tramite pressatura ed emissione di vapore ad alta pressione. Infine, il foglio ondulato viene racchiuso tra le due copertine fissandolo con i collanti naturali.
Accostando diversi tipi di carta da copertina e da onda, nonché scegliendo misure diverse per l’altezza dell’onda interna, si possono realizzare molteplici tipologie di cartone ondulato. In base alla scelta della carta, e alla sua grammatura, variano anche i costi. Sostanzialmente, oggi sul mercato troviamo tre tipologie di cartone ondulato, quelle che meglio si prestano all’imballaggio, al trasporto e allo stoccaggio delle merci:
Aumentando l’onda, cresce la resistenza del materiale. I cartoni in tripla onda, infatti, si utilizzano solo in casi molto particolari, data la loro rigidità. Esiste anche la cosiddetta onda scoperta, priva cioè della copertina esterna, che si usa però di solito in accostamento con una carta patinata, nel settore cartotecnico.
Spesso il cartone ondulato viene venduto in comodi rotoli. Guardando invece alle scatole in cartone ondulato, i formati più utilizzati sono:
Come scegliere il cartone ondulato adatto alle proprie esigenze? Vediamo quali sono i principali criteri da tenere in considerazione:
Il cartone ondulato è biodegradabile e riciclabile al 100%. Ciò lo rende altamente sostenibile e al contempo vantaggioso economicamente. L’80% della fibra che si utilizza per produrre il cartone ondulato, in Italia deriva da materiali di riciclo. Il restante 20% proviene da foreste gestite in base a criteri di sostenibilità ambientale.
La necessità di attingere - pur in una percentuale ridotta - alla fibra vergine, è giustificata dal fatto che attraverso il processo di riutilizzo la cellulosa tende a perdere parte delle sue caratteristiche originarie. Per garantire la qualità del cartone ondulato occorre dunque reintegrarla partendo dall’origine.
Un discorso a parte va fatto per il cartone ad uso alimentare, che in base al Decreto Ministeriale del 21 marzo 1973, in Italia può essere prodotto esclusivamente con carta di pura cellulosa, senza materiali di macero (cioè di riciclo).
Se pensate che il cartone sia troppo leggero per il trasporto di oggetti pesanti, o delicati, vi sbagliate: la sua resistenza e flessibilità lo rendono ideale per la movimentazione di qualunque genere di merce. Dai mobili pesanti, ad esempio in occasione di un trasloco, alla spedizione di prodotti delicati come una bottiglia di vino. L’onda interna, infatti, garantisce resistenza e protezione, attutendo l’impatto degli eventuali urti. Basta scegliere, in base allo scopo, la tipologia più adatta tra quelle di cui abbiamo parlato sopra.
Attualmente, l’utilizzo del cartone ondulato è suddiviso in questo modo:
In Italia si producono circa 6 miliardi di m² di cartone ondulato all’anno, pari a 3,6 milioni di tonnellate, che vengono poi trasformati in circa 11 miliardi di scatole per imballaggi. La qualità del cartone ondulato – brevettato, pensate, a metà del 1800 – è in costante miglioramento: di conseguenza, aumenta la sua diffusione (complice anche la crescita degli acquisti online).
A livello globale, secondo MarketsandMarkets, le scatole di cartone ondulato hanno raggiunto un valore di 67,6 miliardi di dollari nel 2021, ma il tasso di crescita annuale pari al 3,6% lascia ipotizzare il superamento degli 80 miliardi di dollari entro il 2026.
Una nota interessante riguarda la grande richiesta e diffusione del cartone ondulato in Asia. Si ipotizza che, entro il 2029, nei Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico il mercato crescerà del 6,1%.