19/12/2024

Carta e cartone, dal 2025 il contributo ambientale "premia" gli imballaggi compositi più riciclabili

Con una percentuale ormai stabile sopra l'85%, obiettivo che l'Ue chiede di raggiungere entro il 2030, il nostro Paese è in anticipo sui tempi e dunque uno dei leader mondiali per circolarità nel settore degli imballaggi in carta. È questo un ottimo risultato, da mantenere, che presenta ulteriori margini di miglioramento. Non solo è possibile aumentare la qualità e quantità della raccolta differenziata effettuata quotidianamente dai cittadini ma anche rendere il packaging sempre più facile da selezionare e riciclare, una volta conferito al servizio pubblico di raccolta. Perché se è vero che carta e cartone hanno la rinnovabilità nel loro dna, è altrettanto vero che una attenta progettazione degli imballaggi può esaltare l'innata circolarità dei materiali cellulosici.

Migliorare la riciclabilità del packaging cellulosico significa infatti da un lato massimizzare il recupero di carta e cartone, dall'altro ridurre le quantità di scarti in uscita dal processo di trasformazione in cartiera. E, con loro, i costi di gestione a carico del sistema. Una soluzione capace di tenere assieme sostenibilità e competitività, in linea con il percorso tracciato da Mario Draghi nel suo report sullo stato di salute dell'industria Ue. Per questo, già nel 2019, Comieco insieme ad Assocarta e Assografici è stato tra i promotori del metodo Aticelca® 501, che su base volontaria aiuta i produttori di imballaggi a misurare oggettivamente la riciclabilità del proprio packaging. Per questo, proprio attorno al metodo Aticelca® 501, il consorzio ha proposto a Conai di ridefinire il sistema del CAC (Contributo Ambientale Conai) (Contributo Ambientale Conai) per gli imballaggi compositi a base carta. Un contributo che dal prossimo 1° luglio 2025 cambierà pelle, nell'ambito di un più ampio piano di revisione dei CAC annunciato da Conai.

Il consorzio ha chiesto a Conai di poter proseguire, e ampliare, il progetto di “diversificazione contributiva” avviato tra il 2019 e 2022, passando dalle attuali sei a otto fasce diverse di contribuzione per otto categorie diverse di imballaggi compositi. Cosa significa? È semplice: paga di meno chi immette sul mercato imballaggi compositi, realizzati in prevalenza da carta e cartone ma anche da altri materiali con funzione di protezione e barriera come plastica o alluminio, che siano sempre più facili da riciclare e certificati riciclabili con il metodo Aticelca® 501. Imballaggi che da sempre rappresentano una sfida per la filiera della raccolta, selezione e riciclo, e che per questo Comieco, utilizzando la leva del CAC diversificato, punta a rendere sempre più riciclabili.

Nello specifico, a partire dal 1° luglio 2025 quella che una volta era la fascia contributiva dedicata ai compositi del tipo B, in cui il peso della componente carta è compreso tra l’80% e il 90% del peso dell'imballaggio, si sdoppia in due diverse fasce contributive: una per gli imballaggi non certificati (tipo B2), l'altra, più economica, dedicata agli imballaggi certificati nella classe B Aticelca® 501 (tipo B1). Ciò significa che per produttori e utilizzatori di imballaggi sarà più conveniente puntare su packaging compositi dalla riciclabilità certificata. Stesso discorso per i compositi di tipo C, con un peso della componente carta compreso fra il 60% e l’80% del totale: saranno considerati di tipo C1 quelli certificati nella classe C Aticelca® 501 e di tipo C2 quelli non certificati.

Sia per le due nuove fasce B che per le due fasce C la certificazione della riciclabilità dell'imballaggio consentirà a produttori e utilizzatori di risparmiare sul cosiddetto Extra CAC, ovvero la componente CAC aggiuntiva introdotta progressivamente dal 2019 proprio per stimolare la progettazione di packaging sempre più rinnovabili e finanziare lo sviluppo di tecnologie di selezione e riciclo dedicate, con l'obiettivo di aumentarne la circolarità. Un meccanismo che nel caso dei CPL, ovvero degli imballaggi compositi a base carta per liquidi alimentari (come i brick di latte, brodo o, sempre più spesso, anche di acqua), ha consentito a Comieco di contribuire allo sviluppo di una filiera d'avanguardia capace oggi di intercettare e portare a nuova vita il 40% delle quasi 100 mila tonnellate immesse a consumo e, soprattutto, di recuperare non solo la componente cellulosica ma anche le parti in plastica e alluminio. Ma non ci fermiamo, e anche per questo l'Extra CAC per i CPL dal 1° luglio aumenterà sensibilmente, passando da 20 a 70 euro per ogni tonnellata. In linea con la nostra principale ambizione: quella di rendere sempre più rinnovabile e circolare il packaging immesso a consumo sul mercato italiano.

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