Sarà che la carta ha accompagnato la mia intera vita professionale, ma a me i giornali piace ancora leggerli così. Sfogliandone le pagine sottili, sentendone la ruvidezza sotto le dita, il profumo fresco di stampa salire mentre con gli occhi scorro rigo dopo rigo. Un'esperienza che amo, anche se da qualche tempo, purtroppo, non mi regala più il piacere di una volta. E il perché potrete ben immaginarlo. Dalla guerra, piombata nelle nostre esistenze, ai tormenti di un clima impazzito (per mano dell'uomo), con i suoi devastanti impatti ambientali, economici e sociali. L'elenco è lungo, ma una cosa è certa: a sfogliare i quotidiani, oggi, c'è poco da stare allegri. Poi però ricordo una frase di Seneca, che ho imparato a scuola e che da allora non ho più dimenticato. Il grande filosofo romano la scrive in una lettera all'amico Lucilio e fa più o meno così: “anche se il timore avrà più argomenti, tu scegli la speranza”.
Questo semplice ma efficace suggerimento ha da sempre illuminato il mio cammino umano e professionale e, per fortuna, sulla strada ho incrociato tanti che la pensavano come me. Come chi, ormai quarant'anni fa, ha creduto che un modello alternativo alle discariche (che allora rappresentavano l'unica modalità di gestione dei rifiuti urbani) fosse possibile. Che dai nostri imballaggi in carta, separati con attenzione dai cittadini nelle loro case, fosse possibile dopo l'uso tirare fuori materia per realizzare nuovi imballaggi. Che quel gesto di differenziare, che poi vuol dire preservare e quindi salvare, potesse diventare parte del vivere quotidiano di ognuno di noi. Quarant'anni fa, da quel seme di speranza nasceva Comieco, il consorzio del quale, oggi, posso onorarmi di essere diventato (per la seconda volta) presidente. In realtà non proprio quarant'anni, visto che l'anniversario lo celebreremo solo il prossimo anno, ma cambia poco.
Va detto, a voler essere onesti, che non partivamo proprio da zero. Il recupero di materia dagli scarti, in un paese povero di risorse come l'Italia, è quasi tradizione. Con la carta abbiamo cominciato già nel '600: ad Amalfi, la si produceva riciclando stracci. È in questo terreno così fertile che Comieco ha piantato il suo seme di speranza. Nutrito dalla passione e dall'impegno di tutti i soggetti coinvolti nel sistema consortile – dall'industria dell’imballaggio, alle piattaforme di selezione e le cartiere, dalla moderna sensibilità dei Comuni ai servizi di igiene urbana, senza dimenticare i cittadini – quel seme è diventato oggi un albero maestoso, che svetta alto e fa dell'Italia uno dei Paesi più virtuosi d'Europa in termini di raccolta e avvio a riciclo degli imballaggi in cartone: nel 2023 siamo stati capaci di portarne a nuova vita 9 su 10 tra quelli immessi a consumo. Dalla nascita del sistema consortile, la raccolta differenziata – in costante crescita – è più che triplicata. Segno che quel seme di speranza, quella intuizione di quarant'anni fa di poterla trasformare in un'abitudine consolidata nelle vite di ognuno di noi è diventata, nel frattempo, una solida realtà.
Non c'è da adagiarsi sugli allori, però. Perché ogni anno 700mila tonnellate di carta e cartone finiscono ancora nell’indifferenziato, e di queste più del 50% sfugge alla differenziata nelle aree meridionali del Paese. Una miniera inesplorata, che Comieco sta provando a portare alla luce con un Piano Straordinario di supporto ai Comuni per lo sviluppo e il potenziamento della raccolta (Piano Sud). Senza dimenticare che raccogliere di più è importante, ma che dobbiamo anche fare in modo che tutto quello che separiamo possa poi tornare a nuova vita. Per questo la qualità della raccolta resta uno dei fronti d'azione più strategici per il sistema consortile, una sfida che nei prossimi anni combatteremo anche con gli strumenti del nuovo accordo ANCI-CONAI. Con l'obiettivo di far svettare ancora più alto in Europa il modello italiano, capace come pochi di massimizzare il valore di circolarità e rinnovabilità che gli imballaggi in carta e cartone portano scritto nel loro DNA. Un valore riconosciuto dall'Ue anche nel nuovo regolamento sul packaging. Quarant'anni fa abbiamo scelto di sperare in un'Italia – e in un pianeta – migliore. Non smetteremo mai di farlo.
Amelio Cecchini