La ristorazione veloce - meglio nota come fast food - è una realtà che conosciamo tutti molto bene, da ormai tanti anni. Anche in Italia, dove il cibo è un culto, i ritmi quotidiani e lo stile di vita che conduciamo hanno fatto sì che un panino o un pasto da consumare rapidamente diventassero la norma, perlomeno durante la settimana lavorativa. Secondo il Rapporto Fipe-Confcommercio 2023, tra bar, ristoranti, pizzerie e altri esercizi commerciali, la ristorazione veloce raccoglie circa il 7% delle visite complessive.
Rispetto alle altre tipologie della ristorazione, i quick restaurant service sono particolarmente legati al tema degli imballaggi e della loro gestione perché nella maggior parte dei casi l’hamburger, le bibite, le patatine o altri cibi consumati in questo settore non si servono in un piatto di porcellana. Vengono piuttosto consumati – e consegnati – spesso e volentieri in un imballaggio a base cellulosica. Questo fa la differenza.
Proprio la circolarità degli imballaggi in carta e cartone nella ristorazione veloce è stata oggetto di uno studio a cura di Duccio Bianchi, co-fondatore di Ambiente Italia, a partire dall’esperienza di uno dei maggiori player del fast food: McDonald’s. La ricerca, commissionata da comieco, è stata presentata a Roma in occasione di un convegno cui hanno partecipato operatori del settore, attori della filiera di carta e cartone e rappresentanti di Comuni, imprese e istituzioni.
Raccolta e riciclo degli imballaggi cellulosici
L’Italia ha già raggiunto l’obiettivo del 75% di riciclo degli imballaggi cellulosici previsto per il 2025 dalla direttiva europea sull’economia circolare, e dal 2019 è stabilmente al di sopra dell’80%.
Risultati importanti che - in vista del target dell’85% previsto per il 2030 e del 90% che si è dato il network europeo 4evergreen - richiedono, per migliorarsi, la capacità di coinvolgere in modo sempre più capillare i mercati del confezionamento e della distribuzione alimentare. Al contempo, è necessaria una corretta informazione ai consumatori così come un’attenta gestione della raccolta differenziata all’interno dei ristoranti.
Il caso di McDonald’s Italia
McDonald’s Italia ha da tempo avviato un percorso sostenibile che si basa – tra le altre cose - sulla scelta di imballaggi rinnovabili, riciclabili ed effettivamente riciclati: nei ristoranti della nota catena di fast food, la carta costituisce il 96,4% del totale degli imballaggi immessi al consumo. Si tratta di contenitori in fibra vergine prevalentemente monomateriale, che rappresentano una risorsa preziosa che può e deve essere valorizzata attraverso il riciclo.
Lo studio ha analizzato le performance di raccolta e riciclo dei rifiuti in sala in sei esercizi McDonald’s di Milano la cui produzione dei rifiuti settimanale è in media di 485 kg, di cui carta e cartone rappresentano il 64% (310 kg). Considerando il flusso dei materiali cellulosici oltre l’80% viene raccolto in maniera differenziata per essere avviato a riciclo. Alla quantità si accompagna la qualità, poiché parliamo di processi di riciclo rapidi ed efficienti: analisi merceologiche effettuate sul flusso carta e cartone evidenziano una frazione minima di materiale estraneo e di cellulosa contaminata (poco più del 2%), ininfluente al fine del riciclo, considerando anche l’evoluzione tecnologica in corso sia nei processi di cartiera che nella progettazione degli imballaggi.
Uno sforzo congiunto verso un’economia circolare
Il caso studio relativo a Mc Donald’s dimostra che esiste un modello sostenibile di gestione dei rifiuti estendibile a tutta la ristorazione veloce in grado di garantire alti tassi di riciclo purchè sussistano alcuni elementi fondamentali: installazione di contenitori appositi per la raccolta differenziata, un servizio comunale dei rifiuti differenziati puntuale e ben organizzato (con un numero di prelievi maggiore sulla carta e minore sull’indifferenziato), utilizzo di imballaggi rinnovabili e riciclabili e collaborazione degli operatori della ristorazione e dei consumatori che vanno attentamente informati e coinvolti.
Anche grazie all’apporto di questo sistema di gestione, il raggiungimento degli obiettivi riciclo degli imballaggi in carta e cartone al 2030 (85%) è sempre più vicino e possibile già da quest’anno. Ancora una volta in anticipo.