Il caro energia sta mandando in crisi anche l’auspicato modello di produzione ecologico e sostenibile?
L’economia circolare si basa in larga misura sull’industria del riciclo rappresentata, nel caso dei materiali cellulosici, impianti di recupero, da cartiere produttori di nuovi imballaggi. La continua ascesa del prezzo all’ingrosso del gas, l’incertezza sui contratti di fornitura e i livelli raggiunti dai costi energetici stanno mettendo in ginocchio la produzione industriale italiana fra cui la filiera della carta, un settore essenziale che si vede oggi a rischio di rallentare o fermare la produzione, con ripercussioni non solamente economiche ma anche ambientali.
Sono utili alcuni dati esplicativi per approfondire il problema. Nel 2021, le cartiere italiane hanno utilizzato complessivamente circa 6 milioni di carta da riciclare garantendo all’Italia il secondo posto in Europa dopo la Germania come Paese “riciclone”. La sola carta proveniente dalla raccolta differenziata dei Comuni supera i 3,6 milioni di tonnellate e rappresenta quasi il 20% del totale delle raccolte differenziate nazionali.
Nel caso di un fermo impianti delle cartiere, dunque, ogni giorno circa 10.000 tonnellate di carta non sarebbero riciclate, i costi di gestione delle raccolte differenziate aumenterebbero e in particolare si rischierebbe di distruggere una risorsa preziosa. Senza contare che l’eventuale ricorso alla discarica comporterebbe un costo medio mensile di circa 60 milioni di euro.
Inoltre, per il secondo anno consecutivo, l’Italia ha centrato in anticipo l’obiettivo UE per il riciclo degli imballaggi cellulosici fissato all’85% entro il 2030, ottenendo un risparmio di emissioni di CO2 nell’atmosfera pari a circa 3,5 milioni di tonnellate rispetto all’uso di materia prima vergine.
La filiera del riciclo di carta e cartone è uno dei fiori all’occhiello dell’economia circolare italiana e anche per questo, in una situazione “emergenziale” come quella attuale, è necessario fornire al più presto garanzia all’approvvigionamento di gas e un sostegno alla copertura del costo in modo che la filiera possa riprendere una produzione a regime, in grado di garantire il ritiro della carta proveniente dalla raccolta differenziata.
Uno stop della produzione di imballaggi ha sicuramente ripercussioni su tutta la filiera del commercio e sui consumi, ma può essere davvero un colpo mortale per l’economia circolare ed un arresto per la raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone.