Il 28° Rapporto Annuale Comieco sulla differenziata di carta e cartone in Italia traccia uno scenario rassicurante e promette ulteriori sviluppi positivi nell’immediato futuro
Ci sono gesti abitudinari e quotidiani che compiamo senza neppure rendercene conto. Alcuni non comportano alcuna conseguenza; altri invece, moltiplicati per un numero elevato di persone, sono in grado di incidere in modo rilevante sul benessere del Pianeta e della società. Tra questi c’è la raccolta differenziata di carta e cartone.
Diciamoci la verità: per molti di noi, gettare un cartone o un imballaggio in carta nel cestino dell’indifferenziata è qualcosa che “stona”: non è più naturale. Questo passaggio fondamentale, che riguarda la maggior parte delle persone confidiamo possa, anno dopo anno, coinvolgere tutti, rendendo la raccolta differenziata di carta e cartone una pratica sempre più consolidata.
Non si tratta di una speranza, quanto piuttosto una previsione fondata sui promettenti dati che anche quest’anno Comieco ha rilevato nel 28° Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata di carta e cartone in Italia. I numeri parlano chiaro: la differenziata è in costante crescita, nonostante alcuni fattori congiunturali che avrebbero potuto compromettere questo andamento positivo.
Sempre più italiani scelgono di riciclare, sempre più persone separano i materiali semplicemente perché è assodato che ciò vada fatto. Ciononostante, ci sono ancora alcune sfide da vincere; una su tutte, riuscire a fare in modo che questa buona abitudine si diffonda in modo omogeneo dal Nord al Sud del Paese.
La raccolta differenziata nel contesto attuale
L’andamento della raccolta differenziata di carta e cartone rileva una crescita rispetto all’anno precedente, anche se contenuta: complessivamente sono stati raccolti oltre 3,6 milioni di tonnellate di materiali cellulosici (+0,6% sul 2021), con una media nazionale pro-capite che supera i 61 kg, segnando un nuovo record.
Dati rassicuranti, considerando la complessità del contesto economico e geopolitico, contrassegnato da un calo generalizzato dei consumi, in particolare alimentari, legato all’innalzamento dei costi energetici e delle materie prime dovuto alla guerra russo-ucraina, con una conseguente riduzione della produzione di rifiuti di oltre 1 milione di tonnellate.
Riciclo: un sistema efficiente ed efficace, in qualsiasi condizione
Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici si è attestato all’81,2%, confermando il superamento degli obiettivi UE al 2025 e il progressivo avvicinamento ai target fissati per il 2030. In questo processo virtuoso Comieco svolge un ruolo importante, con 982 convenzioni sottoscritte che hanno regolato la presa in carico e l’avvio a riciclo di materiale cellulosico da raccolta differenziata in 6.480 comuni italiani.
Le prossime sfide
Tra le sfide da affrontare d’ora in avanti emerge, in primo piano, la necessità di concretizzare i progetti del PNRR, riducendo il divario tra il Nord e il Sud Italia. La crescita della raccolta differenziata presenta infatti uno scenario ancora piuttosto discordante tra le tre macroaree del Paese.
Al Nord si registrano quasi 8mila tonnellate in più rispetto al 2021 (+0,4%); al Centro la crescita supera le 4mila tonnellate (+0,5%); al Sud si registra un incremento della raccolta di quasi 8mila tonnellate (+0,8%). Questi dati vanno letti anche considerando il tasso di intercettazione medio della frazione cellulosica sul totale dei rifiuti che si attesta a buoni livelli al Nord (13,5%) e al Centro (14%) mentre al Sud è al 10,6%. Proprio nel Meridione, è disponibile oltre il 50% delle 800mila tonnellate di carta e cartone che si stima finiscano ancora nell’indifferenziato.
Per questo Comieco ha predisposto un piano straordinario di investimenti con 3,5 milioni di euro da utilizzare per lo sviluppo della raccolta – in termini di quantità e qualità - coinvolgendo oltre 3 milioni di abitanti e 34 Comuni del Sud Italia.
Intercettare questo potenziale sarà determinante per il definitivo superamento dell’obiettivo UE dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030. Indietro, davvero, non si torna.