Al consumatore moderno non interessa solo che il packaging sia bello, ma che sia anche facilmente identificabile e riciclabile, ma ora è pronto allo step successivo!
Lo rileva uno studio Doxa per Aticelca da cui emerge che i cittadini/consumatori sono sempre più attenti nel fare la raccolta differenziata e disposti a separare le diverse componenti degli imballaggi complessi, se vengono messi nelle condizioni di farlo.
Dallo studio, realizzato nei primi mesi del 2021, su 1.000 individui italiani tra i 18 e gli 85 anni è emerso che quando si butta un imballaggio costituito da materiali diversi il 95% è disposto a separare e solo il 5% non lo è. Tra quelli che separano il 59% separa sempre i componenti di materiali diversi. Mentre il 17% li separa, solo se riesce a farlo con le mani e il 6% solo se è indicato nella confezione e il 7% se dispone dei contenitori idonei per la raccolta differenziata. Infine il 6% separa i componenti solo se vanno rimossi al momento dell’apertura.
I cittadini sono quindi pronti a fare la loro parte e si aspettano imballaggi facili da scomporre.
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Dato interessante emerso dall’indagine è il tempo dedicato alla separazione degli imballaggi. Dalle interviste realizzate emerge che il 70% degli intervistati, tra i 50 e i 64 anni, è disposto a dedicare tutto il tempo necessario. Percentuale che scende al 46% nella fascia tra i 18 e i 34 anni. Per venire incontro ai consumatori e aiutare lo sviluppo di imballaggi complessi sempre più facili da scomporre, lo scorso 30 marzo, nell’ambito di Aticelca (Associazione italiana che raggruppa i tecnici cartari), è stato quindi costituito un gruppo di lavoro per la definizione di un nuovo standard di riciclo Aticelca che punta a definire un metodo per misurare la separabilità dei componenti non cartari presenti negli imballaggi in carta (come ad esempio maniglie e finestre in plastica).
Il nuovo standard affiancherà il già noto e diffuso metodo Aticelca 501-2019 sulla riciclabilità della carta.
Il nuovo standard ha quindi l’obiettivo di migliorare la raccolta differenziata degli imballaggi in carta e quindi alzare ulteriormente il tasso di riciclo – ad oggi dell’81% - facilitando la separazione della carta dagli elementi non riciclabili.
L’ulteriore sforzo nella qualità della raccolta differenziata nelle nostre case concorrerebbe quindi al raggiungimento dell’obiettivo europeo di riciclo dell’85% al 2035, come definito dalla UE.