Il 26° Rapporto annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia diffuso da Comieco evidenzia che nel 2020 in Friuli-Venezia Giulia sono state raccolte e avviate a riciclo 70.085 tonnellate di carta e cartone, l’1,3% in meno rispetto al 2019.
Questo risultato si inserisce in un quadro fortemente condizionato dalla pandemia: le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, le nuove abitudini di vita e consumo, l’assenza di turisti, la chiusura di esercizi commerciali e della ristorazione hanno avuto un notevole impatto sulla produzione dei rifiuti (diminuita a livello nazionale del 3%) e conseguentemente sulla raccolta differenziata.
“Nonostante il lieve calo registrato, il Friuli-Venezia Giulia continua ad essere una regione in cui l’attività di raccolta differenziata di carta e cartone è una pratica regolare e consolidata.” – dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “I friulani e giuliani, nell’anno della pandemia, hanno raccolto e avviato a riciclo 56,6 kg di carta e cartone, un risultato positivo e solo poco inferiore alla media nazionale (57,2 kg/ab).”
Nel 2020, inoltre, la pandemia e le fluttuazioni del mercato dei maceri hanno inciso anche sulla gestione della raccolta, favorendo il ritorno in convenzione di molti comuni. Nel Friuli Venezia Giulia, infatti, Comieco ha gestito direttamente 42.353 tonnellate, 3.195 in più rispetto al 2019 e pari al 60,4% della raccolta differenziata di carta e cartone, riconoscendo ai Comuni convenzionati oltre 3,62 milioni di euro.
A livello provinciale, Pordenone è l’unica provincia in positivo rispetto al 2019 mentre Trieste è quella che registra il calo più evidente. La provincia di Udine, invece, primeggia nella regione con la miglior media pro capite.
A livello nazionale, nel 2020 la raccolta differenziata di carta e cartone ha complessivamente tenuto in Italia, con quasi 3,5 milioni di tonnellate raccolte. In un contesto generale in cui i rifiuti si sono ridotti del 3% e le raccolte differenziate complessive sono calate del 2,5%, quella di carta e cartone è diminuita di poco, solo dello 0,6%. Ciò significa che l’attenzione per i rifiuti cellulosici, anche in questo scenario, è rimasta alta.
Spostando l’attenzione sulla qualità dei conferimenti dei cittadini, il 2020 consolida il cambio di passo iniziato nel 2019: per il secondo anno consecutivo, il dato medio (2,29%) di presenza di frazioni estranee rientra nei parametri stabiliti per la prima fascia qualità. La raccolta presso le attività commerciali si conferma di eccellente livello.
Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha raggiunto l’87,3%: sono stati quindi raggiunti e superati in anticipo gli obiettivi UE al 2030 e l’Italia si conferma così ai primi posti in Europa per i volumi di carta e cartone avviati a riciclo.