Non è Pasqua senza la colomba, il tradizionale dolce ricoperto di glassa e mandorle, dall’impasto simile al panettone, ma modellato nella caratteristica forma di colomba. Ma in che modo va smaltita la confezione quando anche l’ultima fetta è stata mangiata? L’imballaggio è composto da diversi materiali, che vanno gestiti in modo specifico. Vediamo come farlo nel modo corretto.
Imballaggio esterno
La confezione esterna della colomba – specialmente quella delle classiche varianti in commercio nei supermercati – in genere è fatta di cartoncino o cartone: come tutti gli imballi per alimenti a base cellulosica (ovviamente senza pezzi di colomba) va gettata nell’apposito bidone della carta. Prima di smaltire la scatola è importante anche rimuovere eventuali parti non cellulosiche come la maniglia, che non è riciclabile e va nell’indifferenziato.
L’imballaggio della colomba può essere però anche di materiale non cellulosico. In questo caso le indicazioni da seguire per lo smaltimento dipenderanno dal materiale di cui è composto il packaging. Se in plastica, per esempio, andrà naturalmente avviato a riciclo nella raccolta della plastica.
Sacchetto interno in plastica trasparente
L’incarto interno alla scatola che avvolge la colomba, in plastica trasparente, è appunto un involucro di plastica e come tale deve essere destinato nel contenitore per la raccolta della plastica, avendo cura di rimuovere prima eventuali residui di dolce rimasti adesi al sacchetto. Il cordoncino o nastro utilizzato per richiudere il sacchetto andrebbe smaltito nella raccolta dell’indifferenziata, ma può sempre tornare utile in casa, perché allora non conservarlo per riutilizzarlo all’occorrenza?
Stampo in carta antiaderente a contatto con la colomba
Lo stampo in carta antiaderente che aderisce al perimetro della colomba deve essere smaltito
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