elementi destinati a completare le funzioni che devono essere svolte dall’imballaggio, come per esempio: chiusura, etichette, rinforzi, bloccaggi, protezioni interne o esterne, ecc.
operazione che consiste nel far aderire l’uno contro l’altro due o più strati di carta, in modo da ottenere un unico foglio di carta o cartone, che così viene detto “accoppiato”.
accordo ufficiale concluso tra le autorità pubbliche competenti e i settori economici interessati, aperto a tutti gli interlocutori che desiderano partecipare, che disciplina i mezzi, gli strumenti e le azioni per raggiungere gli obiettivi indicati dall’articolo 37 del Decreto Legislativo 22/97.
imballaggio rigido di cartoncino teso, generalmente di forma parallelepipeda, presentato all’utilizzatore non messo a volume, con o senza preincollatura lungo una generatrice, riempito usualmente dalle fiancate.
Viene definita così l’operazione attraverso la quale un utilizzatore di imballaggi, per confezionare i propri prodotti, impiega anche imballaggi, da lui stesso fabbricati.
vedi Contenitore a blister.
vedi Poliaccoppiato.
l’operazione con la quale si incorpora la materia di carica nell’impasto per carta per conferire al prodotto finito particolari caratteristiche funzionali.
materiale in fogli avente una struttura più o meno porosa e uno spessore regolare, costituito da particelle fibrose quasi sempre di natura vegetale (fibre cellulosiche) della lunghezza massi-ma di pochi millimetri, le quali sono intrecciate fra loro e tenute insieme da legami di interfibra in modo da formare un contesto fibroso che si ottiene per scolamento di una sospensione acquosa delle fibre, attraverso le maglie di una tela e succes-sivo essiccamento del sottile strato di materiale così ottenuto. La carta è fabbricata a partire dalle materie fibrose, la cui natura ne determina le caratteristiche fondamentali con l’aggiunta di polvere minerale, collanti, coloranti e additivi vari. La carta si distingue dal cartone principalmente per lagrammatura, ossia il peso espresso in grammi al metro quadro. La carta vera e propria ha una grammatura fino a 150 g/m2. I prodotti fra 150 e i 250 g/m2 possono appartenere tanto alla carta quanto al cartoncino, mentre quelli fra i 400 e i 600 g/m2 stanno fra i cartoncini e i cartoni.
carta, cartoncino e cartone recuperati dopo l’uso, o costituenti scarti di produzione, sono utilizzati per essere riconvertiti min pasta per usi cartari.
carta adatta ad essere sottoposta a un processo di ondulazione, destinata generalmente a costituire il centro ondulato del cartone ondulato.
è la carta che si usa per scrivere a macchina, nelle stampanti dei computer, soprattutto quelle a laser, o per fare fotocopie. Viene venduta impacchettata in risme - cioè pile - di 400 fogli di un formato standard (in genere A4, che è quello di una normale fotocopia). I suoi pregi maggiori sono la bianchezza - per rendere la scrittura più nitida - la resistenza - per reggere alla trazione del rullo della macchina da scrivere o della stampante - la superficie liscia, ma opaca, a differenza della carta patinata, che crea sgradevoli riflessi - per facilitare la lettura, e a volte l’elevata grammatura per renderla più maneggevole. Tutte doti che rendono questo tipo di carta molto costosa, perché richiedono l’uso di materie prime (cellulosa vergine, cioè non riciclata) preziose. Oggi la carta da fotocopie si può fabbricare anche con una buona dose di carta riciclata: è meno bianca e meno compatta, ma, se è abbastanza spessa, funziona lo stesso.
la filigrana è un disegno che si vede solo guardando la carta “in trasparenza” contro una sorgente luminosa. Vi sono due modi per ottenere la filigrana: il primo è quello utilizzato per “autenticare” documenti di cui si vuole evitare la riproduzione abusiva
tipo di carta alla quale è stato impresso un disegno decorativo in rilievo. A causa di tali decorazioni, le carte goffrate non si possono stampare in tipografia e a rotocalco.
materiale caratterizzato da una resistenza e tenacità notevoli (in tedesco “kraft” significa forza), che gli sono attribuiti partendo dalla cellulosa alla soda o al solfato a fibra lunga. Si tratta di uno dei prodotti cartari a più largo impiego delsettore del confezionamento e dell’imballaggio. Si presenta di colore avana, ma può essere imbianchito per renderlo più pregiato. La carta kraft viene utilizzata per la produzione di sacchi multistrati, perchè molto resistente alla trazione e allo strappo, e per l’imballaggio di quei materiali che devono essere protetti dall’umidità. Il cartone kraft, chiamato anche“kraftliner”, viene utilizzato come copertina per racchiudere l’onda nella produzione di cartone ondulato. In Italia è stato messo a punto un cartone kraftliner succedaneo, detto nazionale, che utilizza come materia prima refili di kraft o carta da macero di elevata qualità. Vi è poi il “testliner”, cartone costituito da uno strato superiore di cellulosa o di fibre recuperate di pregio e da uno strato sottostante, molto consistente, costituito da carte da macero di tipo corrente (giornali, scatole di cartone, ecc.). Le prestazioni di questo tipo di carta, utilizzata come copertina nella produzione di cartone ondulato,sono molto inferiori rispetto al kraftliner.
è una carta resa lucida da particolari additivi chimici o depositati sulla superficie del foglio durante il processo di fabbricazione: consente una stampa molto più nitida e quindi viene usata soprattutto nelle riviste illustrate - i cosiddetti rotocalchi, nei quali la fotografia ha un ruolo fondamentale - nei libri che contengono molte fotografie e nei dépliant pubblicitari.
una carta relativamente leggera e più o meno trasparente - fino quasi alla trasparenza completa - con cui vengono avvolti alcuni articoli per preservarli da graffi o contaminazioni. è il caso, per esempio, delle scarpe, di alcuni capi di abbigliamento e di alcuni prodotti alimentari sfusi, che sono avvolti nel la carta velina prima di essere inseriti nel contenitore principale, scatola o pacco.
impianto industriale per la produzione di carta e cartone.
manufatto cartario di grammatura intermedia fra quella della carta e quella del cartone. Il cartoncino vero e proprio ha grammatura compresa fra 250 e 450 g/m2
manufatto cartario di grammatura superiore a 600 g/m2sebbene il peso possa scendere fin verso i 450 g/ m2. Può raggiungere 1100 g/m2. I cartoni sono sempre fabbricati a più strati, di solito accoppiati a umido, talvolta incollati con adesivi (caseina, amido, colla animale, ecc.). In taluni tipi i di- versi strati hanno la stessa composizione fibrosa, mentre in altri lo strato esterno - che prende il nome di copertina - ha una composizione più pregiata che ne migliora le qualità superfi-ciali, come grado di bianco, colore, pulizia, assorbenza, stampabilità. Fra le modalità di impiego citiamo il cartone per scatole, per legatoria, valigie, guarnizioni, fototipia, ecc.
materiale composto da almeno tre fogli di carta sovrapposti,di cui quello al centro è per l’appunto “ondulato”, in modo da dare spessore e rigidità al materiale, mantenendone il pregio della leggerezza. Trova larghissimo impiego nella produzione di imballaggi per il trasporto delle merci e dei beni industriali.
prodotto cartotecnico costituito da un foglio di carta ondulata unito con adesivo a due fogli tesi (copertina).
prodotto cartotecnico costituito da due fogli di carta ondulata intercalati e uniti con adesivo a tre fogli tesi (due copertine ed una tesa centrale).
prodotto cartotecnico costituito da tre fogli di carta ondulata intercalati e uniti con adesivo a quattro fogli tesi (due copertine e due tese centrali).
prodotto cartotecnico costituito da un foglio di carta ondulato unito con adesivo a un foglio teso di carta o cartone (copertina).
vedi Combustibile da rifiuti.
è la base strutturale delle fibre ricavate dai vegetali, e rappresenta circa la metà della sostanza legnosa. è la materia prima fondamentale per la produzione della maggioranza delle carte e dei cartoni.
scelta del tipo di macero idoneo agli obiettivi del fabbricante di carte e cartoni con eliminazione dei corpi estranei e de materiali non idonei.
piccoli pezzi di legno (approssimatamente due monete da 100 lire sovrapposte) ottenuti tranciando un tronco con una speciale macchina.
è la prima fase di trattamento d’imbianchimento della pasta con cloro
operazione consistente nell’aggiungere direttamente nell’impasto (collatura in pasta) o nell’applicare sulla superficie del foglio (collatura in superficie) determinati additivi, generalmente allo scopo di limitare la penetrazione e lo spandimento di liquidi, principalmente acquosi, aumentando nel contempo la resistenza superficiale della carta e del cartone.
il combustibile ricavato dai rifiuti urbani mediante trattamento finalizzato all’eliminazione sia delle frazioni organiche e sia delle sostanze pericolose per la combustione ed a garantire un adeguato potere calorico, e che possieda caratteristiche specificate con apposite norme tecniche.
prodotto ottenuto dal compostaggio della frazione organica dei rifiuti urbani nel rispetto di apposite norme tecniche finalizzate a definirne contenuti e usi compatibili con la tutela ambientale e sanitaria, e in particolare a definirne i gradi di qualità. Il compost è un ammendante (una specie di fertilizzante), che migliora il rendimento del suolo agricolo.
Processo biologico che favorisce la fermentazione di rifiuti a prevalente contenuto organico, allo scopo di ottenere il compost, una mistura ricca di minerali e di materia organica.
con riferimento alla gestione degli imballaggi è l’utente finale “che acquista o importa per proprio uso imballaggi articoli o merci imballate” (Decreto Legislativo 22/97).
imballaggio preformato con cavità, destinato a essere chiuso con materiale termosaldante (è utilizzato, per esempio, nella confezione di pastiglie medicinali).
tutti i prodotti imballati o destinati a essere imballati.
è la forma di finanziamento con cui il CONAI ripartisce tra produttori e utilizzatori i costi della raccolta differenziata, del riciclaggio e del recupero dei rifiuti di imballaggi primari, secondari e terziari.
vero e proprio contratto in cui i firmatari si impegnano al rispetto dei reciproci impegni. La “forma” della convenzione è di regola libera, e viene definita volta per volta sulla base delle esigenze delle parti in causa.
foglio teso di carta che, unito con adesivo al centro ondulato, costituisce una delle facce del cartone ondulato
leggero incavo praticato in carta, cartone e simili per renderne più agevole la piegatura.
Decreto Legislativo 22/97. Fissa tra l’altro gli obiettivi di riciclaggio e di recupero degli imballaggi nel nostro paese.
vedi Disinchiostrazione
è sinonimo di forza di stampa o intensità di stampa
trattamento mediante il quale vengono separate dalla carta le particelle di inchiostro secco per riciclare la carta stampata e riutilizzarla nel processo di fabbricazione di carta bianca. La disinchiostrazione avviene o per flottazione o per lavaggio chimico.
pasta prodotta senza cloro elementare.
l’analisi ambientale del ciclo di vita di un prodotto o di un materiale (dalla produzione allo smaltimento) e la definizione degli interventi necessari per migliorarne la qualità ambientale.
tutte le attività che consentono di minimizzare l’impatto sull’ambiente di un imballaggio o di un materiale (riduzione dei consumi di materie prime, eliminazione nei processi produttivi di sostanze nocive, semplificazione dei sistemi di smaltimento postconsumo, ecc.).
vedi Etichetta ecologica
Sistema Comunitario di Ecogestione e Audit creato con il Regolamento CEE 1836/93.
vedi Accessori di imballaggio
marchio che segnala ai consumatori i prodotti con le migliori, e verificate, performance ambientali. Il sistema Ecolabel, istituito con Regolamento (CEE) 880/92 è uno strumento di politica ambientale e industriale a carattere volontario volto a incentivare la presenza sul mercato di prodotti “puliti”.Attualmente è possibile ottenere l’Ecolabel per i seguenti prodotti cartari:carta per copia - decisione della commissione del 16 luglio1996 (96/467/CE)
è la caratteristica che esprime la capacità di un supporto, a parità di inchiostrazione, di rendere più evidente il segno stampato. Dipende sostanzialmente dal contrasto ottico(differenza di riflessione) tra l’elemento stampato (grafismo) e la carta (contrografismo).
l’insieme delle attività (dall’estrazione delle materie prime ai processi industriali di lavorazione, dai macchinari utilizzati per fabbricare gli imballaggi agli utilizzatori finali) che caratteriz-zano il ciclo di vita di ogni materiale.
vedi Carta filigranata
termine generico con il quale si indica l’insieme delle caratteristiche superficiali della carta connesse con l’aspetto e il tatto della stessa. La finitura è una proprietà essenzialmente qualitativa che può essere apprezzata solo con l’occhio e con il tatto, ma non può essere misurata. è tuttavia possibile distinguere un gran numero di finiture diverse fra loro.
stampa flessografica. Procedimento di stampa diretto che fa uso di una forma da stampa rilievografica costituita da gomma o lastre fotopolimeriche. Fa uso di macchine rotative pluricolori alimentate a bobina o a foglio. è impiegato soprattutto per la stampa di imballaggi flessibili. è adatto alla stampa su carta e su laminati plastici o accoppiati. è utilizzato anche per la stampa di quotidiani.
sostanza usata nell’industria cartaria per provocare la floccu-lazione o coagulazione dei componenti più fini dell’impasto(frazione fine della pastalegno, frammenti di fibre, materie di carica) e migliorarne la ritenzione durante la formazione del foglio sulla tavola piana.
la carta e il cartone scartati dalle famiglie, dai negozi, dalla Grande Distribuzione, dagli uffici, dalle utenze collettive come scuole, ospedali, caserme, collegi, ecc.
utensile o insieme di filetti metallici fissati su un supporto piano o cilindrico atti al taglio e all’eventuale cordonatura di carta o cartone.
operazione consistente nell’effettuare mediante fustella sulla carta o sul cartone tagli ed eventuali cordonature.
imballaggio rigido costituito generalmente da un corpo cilindrico purché di estremità piane e aventi un’apertura.
le attività di gestione di cui all’articolo 6, comma 1, lettera d del Decreto Legislativo 22/97.
vedi Lista delle qualità di carta da macero
peso della carta espresso in grammi e riferito all’area di un metro quadro.
miscuglio complesso costituito da polimeri, plastificanti, cere, ecc. privo di solventi, solido o altamente viscoso a temperatura ambiente, impiegato allo stato fuso nei processi di accoppiatura, spalmatura e incollatura.
devono essere di natura tale da poter subire “una decomposizione fisica, chimica, termica o biologica grazie alla quale la maggior parte del compost risultante finisca per decomporsi in biossido di carbonio, biomassa e acqua” (Decreto Legislativo 22/97).
gli imballaggi compositi sono quelli costituiti in modo strutturale da diversi materiali (poliaccoppiati).
sono gli imballaggi costituiti da più componenti autonome.
il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo (Decreto Legislativo 22/97).
“imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un’unità di vendita per l’utente finale o per il consumatore” (Decreto Legislativo 22/97).
“imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all’utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche” (Decreto Legislativo 22/97).
“imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione e il trasporto di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione e i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei” (Decreto Legislativo 22/97).
sospensione acquosa di fibre appartenenti a uno o più tipi di pasta e generalmente ad altri materiali (cariche minerali e prodotti chimici), pronta per la formazione del foglio di carta o cartone.
insieme dei “materiali proibiti” e “impropri” presenti nel macero. Per materiali proibiti si intendono: vetro, inerti, tessili, legno,metalli, film plastici, contenitori in plastica e altra plastica, supporti per informatica, materiale fotografico, rifiuti vari. I materiali impropri sono la carta accoppiata o poliaccoppiata di vario tipo o comunque materiali cellulosici non idonei alle produzioni cartarie a cui sono diretti.
trattamento finalizzato all’eliminazione dei rifiuti tramite combustione, con eventuale recupero di calore o di energia. Sinonimi sono termodistruzione o termovalorizzazione.
è la caratteristica che esprime la capacità di una superficie di ricevere inchiostro. Tale caratteristica è legata all’affinità fisico-chimica fra i due materiali (fase di adesione e di coesione) e al grado di liscio sia dell’elemento inchiostrante(forma da stampa o caucciù) che dell’elemento ricevente(carta).
accordo su base volontaria sottoscritto dal COMIECO con Regioni e Province, che contiene linee-guida per i Comuni affinché attuino la raccolta differenziata di carta e cartone. COMIECO firma “in nome e per conto” dei suoi associati, che si impegnano a garantire il migliore riutilizzo del macero sulla base di uno scambio economico prefissato. Le intese non sono atti a carattere normativo o comunque “impositivo”, ma sono utili strumenti di guida per gli amministratori che hanno come riferimento di programmazione l’ente territoriale firmatario dell’Intesa.
vedi carta e cartone kraft.
vedi carta e cartone kraft.
trattamento al quale si sottopone il nastro di carta all’uscita del la seccheria della macchina continua prima di riavvolgerla. Consiste nel far passare il nastro di carta fra una serie di cilindri a bombé controllato sovrapposti uno all’altro in modo che con l’ausilio della pressione si ottenga una superficie più liscia e uniforme.
proprietà che dipende dalle irregolarità (solchi e risalti) esistenti sulla superficie della carta.
macchina destinata alla produzione di un foglio continuo di carta (o di cartone), a partire da una sospensione acquosa contenente le materie fibrose e gli altri componenti della carta. Esistono due tipi principali di macchina continua: la macchina a tavola piana e la macchina in tondo.Nella macchina a tavola piana l’impasto diluito esce da una cassa d’afflusso e perde la maggior parte della sua acqua per scolamento, attraverso la tela di macchina senza fine della tavola piana, sulla quale si forma il foglio. Questo è trasportato attraverso due o più presse che spremono altra acqua, ed è infine riscaldato nella seccheria fino ad eliminazione quasi completa dell’acqua residua.Nella macchina in tondo l’acqua passa attraverso il mantello di un tamburo ricoperto di tela metallica e immerso nella sospensione fibrosa. Il foglio che si è così formato e distaccato dal tamburo è fatto proseguire attraverso le presse e le seccherie dello stesso tipo di quelle della macchina piana.
insieme delle caratteristiche di una carta che la rendono facilmente lavorabile da una macchina da stampa e nelle fasi successive alla stampa. Tali caratteristiche sono legate alle proprietà fisiche e meccaniche della carta.
vedi Carta da macero.
particolari tipi di carta sulla cui superficie è stato impresso un profilo o disegno durante la fabbricazione.
polvere minerale fine e generalmente bianca, incorporata spesso nell’impasto per conferire alla carta talune caratteristiche peculiari. Le cariche sono adoperate specialmente nelle carte da stampa e da scrivere, perché migliorano l’opacità della carta specialmente se si tratta di cariche a elevato indice di rifrazione o a forte potere coprente.
cartone ondulato realizzato con una ondulazione di altezza inferiore a 2 m/m. Anche semplicemente carta ondulata (sempre di spessore inferiore a 2 m/m) con una sola copertina a cui può venire accoppiato un foglio di cartoncino prestampato in offset.
la Legge 70/94 prevede che tutti gli obblighi di dichiarazione, di comunicazione, di denuncia, di notificazione, previsti dalle leggi, dai decreti, e dalle relative norme di attuazione in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, siano soddisfatti attraverso la presentazione di un modello unico di dichiarazione - denominato MUD - alla Camera di Commer-cio, Industria, Artigianato e Agricoltura competente per territorio. Il MUD riguarda gli obblighi e i soggetti previsti: - dall’articolo 11 e dall’articolo 19 comma 4-bis del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n° 22 come modificato dal Decreto Legislativo 8 novembre 1997, n° 389
sono quei nastri di carta ripiegata fino a formare una pila, che si usano nelle stampanti dei computer, soprattutto quando si devono stampare grandi quantità di dati o di tabelle senza badare molto alla qualità della stampa.
stampa offset. Procedimento di stampa planografico detto indiretto perché il foglio, o supporto di stampa, non va a diretto contatto con la forma da stampa inchiostrata, ma con un telo gommato che fa da tramite. è il procedimento di stampa attualmente più diffuso (circa 60% degli stampati). è particolarmente adatto a stampare su supporti con basso grado di finitura superficiale.
profilo sinusoidale che una carta presenta in sezione longitudi-nale. I tipi di onda sono caratterizzati dall’altezza dell’onda, dal numero di onde per unità di lunghezza e dal fattore di allungamento dato dal rapporto tra lo sviluppo e la lunghezza dell’onda.
operazione consistente nel fare assumere alla carta in modo permanente un profilo sinusoidale in direzione longitudinale, mediante passaggio in una macchina ondulatrice.
con riferimento alla gestione degli imballaggi sono i “fornitori di materiali di imballaggio, i fabbricanti e i trasformatori di imballaggi, gli addetti al riempimento e gli utenti, gli importatori, i commercianti ed i distributori, le pubbliche amministrazioni e gli organismi di diritto pubblico” (Decreto Legislativo 22/97).
struttura istituita ai sensi dell’articolo 26 del Decreto Legislativo 22/97 presso il ministero dell’Ambiente al fine di garantire l’attuazione delle norme del Decreto stesso, con particolare riferimento ad alcuni obiettivi quali la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti.
materiale simile alla carta, ottenuto attraverso lo schiacciamento e l’essiccazione di due strati incrociati di midollo dell’omonima pianta, secondo una tecnica millenaria già in uso nell’antico Egitto.
(come materia prima fibrosa): materiale costituito da fibre,normalmente di origine vegetale, impiegato in taluni processi industriali. (come sospensione fibrosa): sospensione acquosa di materie prime fibrose.
pasta ottenuta mediante cottura (generalmente in bollitori in continuo) di minuzzoli di legno ottenuti dalla cippatura di tronchi di legno (fibra lunga: conifere, o fibra corta: latifoglie). Talecottura molto spinta avviene in presenza di sostanze chimiche (solfato o bisolfito) che hanno lo scopo di eliminare tutte le sostanze incrostanti che aderiscono alle fibre. I chips vengono quindi scaricati dai bollitori e sottoposti ad una raffinazione che ha lo scopo di elementarizzare le fibre,mentre i liscivi di cottura vengono riutilizzati e reintegrati per il processo di cottura in continuo. La pasta così ottenuta(cellulosa greggia) può essere utilizzata tal quale o sottoposta al successivo processo di imbiancamento, generalmente in continuo ed a più stadi.
materie fibrose preparate industrialmente per sfibratura di tondelli di legno che hanno subito un trattamento chimico tale da ammorbidire i tessuti del legno e far diminuire fortemente l’energia consumata per la sfibratura. Le pastelegno chimiche sono un caso particolare di paste semichimiche dove per il trattamento meccanico si è adottato lo sfibratore invece del raffinatore a dischi. La struttura morfologica del prodotto presenta una percentuale di fibre intere isolate molto alta,mentre molto bassa è quella dei frammenti e fascetti di fibre.
materia fibrosa per carta ottenuta a partire dal legno con mezzi puramente meccanici. Di solito la pastalegno è ottenuta per sfibratura del legno in tondelli.
materia fibrosa ottenuta con un moderato trattamento chimico del vegetale, volto a eliminare solo una parte delle sostanze incrostanti, e completato da un trattamento meccanico atto a separare le fibre. Nel caso del legno, al termine del trattamento si ottengono minuzzoli duri, nei quali le fibre sono ancora parzialmente cementate tra loro. Questi minuzzoli devono essere disintegrati con macchine adatte, le più usate delle quali sono i raffinatori a dischi.
miscela composta essenzialmente da pigmenti minerali dispersi nella soluzione acquosa, di una o più sostanze adesive che fungono da leganti per i pigmenti applicati a una o a tutte e due le superfici della carta durante la patinatura.
macchina usata nella tecnologia cartaria per la patinatura del la carta. Provvede a tre operazioni: dosaggio della quantità di patina applicata al supporto.
riguarda l’insieme di operazioni che hanno lo scopo di applicare su una o su entrambe le superfici del foglio di carta uno o più strati di rivestimento chiamato patina. Lo scopo principale della patinatura è quello di ottenere un tipo di carta, in genere da stampa, alternativo alle carte naturali ma con caratteristiche di stampabilità e di aspetto migliori, e il tutto a costi non superiori (il costo della patina è generalmente inferiore a quello dell’impasto fibroso). Con la patinatura si viene a spalmare sul supporto uno strato di patina costituito per la massima parte da pigmenti minerali molto fini e da una determinata quantità di adesivo necessaria per legare le particelle di pigmento tra loro e con la superficie della carta, in modo che durante la fase di stampa non vengano asportate dall’azione di strappo che esercitano gli inchiostri.
impianto nel quale si procede alla eliminazione delle impurità, alla cernita dei materiali e alla pressatura della carta da macero.
un foglio di carta spessa o di cartoncino, “accoppiato” a un foglio di plastica o di alluminio - o a entrambi - per produrre confezioni - brick, cioè mattonelle o tetrapack (un poliedro a quattro facce) impermeabili, e perciò adatte a contenere dei liquidi.
volume dei pori e degli interstizi della carta o del cartone suscettibili di essere riempiti da un fluido.
con riferimento alla gestione degli imballaggi è “la riduzione, in particolare attraverso lo sviluppo di prodotti e di tecnologie non inquinanti, della quantità e della nocività per l’ambiente sia delle materie e delle sostanze utilizzate negli imballaggi e nei rifiuti di imballaggio,sia degli imballaggi e rifiuti di imballaggio nella fase del processo di produzione, nonchè in quella della commercializzazione, della distribuzione, dell’utilizzazione e della gestione post-consumo” (Decreto Legislativo22/97).
prodotto risultante da un processo di trasformazione della carta o del cartone.
con riferimento alla gestione degli imballaggi sono i “fornitori di materiali di imballaggio, i fabbricanti, i trasformatori e gli importatori di imballaggi vuoti e di materiali di imballaggio” (Decreto Legislativo 22/97).
l’imballaggio diventa rifiuto nel momento in cui il detentore,separandolo dal prodotto o dalla merce che contiene,decide di disfarsene. In quel momento cessa il ciclo di vita dell’imballaggio.
programma elaborato dal CONAI sulla base dei programmi specifici di prevenzione elaborati dei Consorzi di filiera e dai produttori che non aderiscono ai consorzi.
programma redatto a cura dei Consorzi di filiera istituiti ai sensi dell’art. 40 del Decreto Legislativo 22/97 e dai produttori che non aderiscono ai Consorzi.Il programma, che costituisce la base per l’elaborazione del programma generale di cui all’art. 42 del suddetto decreto, deve essere messo a punto da ciascun consorzio e trasmesso al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) e all’Osservatorio entro il 31 marzo di ogni anno a partire dal 1998.
con riferimento alla gestione degli imballaggi sono i “soggetti egli enti che gestiscono il servizio di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento di rifiuti solidi urbani nelle forme di cui alla legge 8 giugno 1990, n.142, o loro concessionari” (Decreto Legislativo 22/97).
è un grande spappolatore (di diversa capacità) nel quale vengono introdotti acqua e balle di materiale fibroso. Grazie a una girante che si muove ad alta velocità, il pulper idrata e separa le fibre, producendo una sospensione a una densità finale che varia dal 4% al 13% a seconda del tipo di spappolatore, a bassa o ad alta densità.
la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero di materia prima.
operatori che gestiscono un deposito dove viene effettuata una prima selezione del materiale raccolto, liberando carta e cartone da tutti gli altri materiali che sono stati conferiti insieme ad essi, ed a volte anche separando tra loro diverse qualità di carta che hanno valori commerciali differenti: giornalame, archivio, moduli continui.
tutte le operazioni previste dall’allegato C al Decreto Legislativo 22/97.
“l‘utilizzazione di rifiuti di imballaggio combustibili quale mezzo per produrre energia mediante incenerimento diretto con o senza altri rifiuti ma con recupero di calore” (Decreto Legislativo 22/97).
striscia di carta o cartone risultante quale sfrido dalla squadratura di un foglio o dalla realizzazione di una sagoma.
resistenza limite offerta da una provetta di cartone ondulato compressa tra due superfici parallelamente. La compressione può essere esercitata nelle seguenti direzioni: - parallelamente alla superficie del cartone ondulato nella direzione dell’onda (compressione a colonna, Edgewise Crush)
resistenza limite di una provetta di carta, generalmente ondulata al momento, disposta in piano e compressa tra due superfici parallele. La compressione può essere esercitata nelle seguenti direzioni: - parallelamente alla superficie della carta ondulata
resistenza opposta alla deformazione da un contenitore,compresso tra due superfici parallele. La compressione può essere esercitata nelle seguenti direzioni: - per contenitori a forma di parallelepipedo: fondo-coperchio,generalmente direzione verticale (top-to-bottom)
resistenza opposta alla deformazione da una carta compressa tra due superfici parallele. La compressione può essere esercitata nelle seguenti direzioni: perpendicolarmente al piano della carta.
“ritrattamento in un processo di produzione dei rifiuti di imballaggio per la loro funzione originaria o per altri fini, compreso il riciclaggio organico e a esclusione del recupero dienergia” (Decreto Legislativo 22/97).
il “trattamento aerobico (compostaggio) o anaerobico (biometanazione), a opera di microrganismi e in condizioni controllate, delle parti biodegradabili dei rifiuti di imballaggio, con produzione di residui organici stabilizzanti o di metano, a esclusione dell’interramento in discarica, che non può essere considerato una forma di riciclaggio organico” (Decreto Legislativo 22/97).
qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’allegato A del Decreto Legislativo 22/97 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi.
“ogni imballaggio o materiale di imballaggio, rientrante nella definizione di rifiuto di cui al Decreto Legislativo 22/97,articolo 6, comma 1, lettera a), esclusi i residui della produzione” (Decreto Legislativo 22/97).
ai sensi dell’art.7 del Decreto Legislativo 22/97, sono rifiuti speciali: a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali
ai sensi dell’art.7 del Decreto Legislativo 22/97, sono rifiuti urbani: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti a uso di civile abitazione
con riferimento alla gestione degli imballaggi, qualsiasi operazione “nella quale l’imballaggio concepito e progettato per poter compiere, durante il suo ciclo di vita, un numero minimo di spostamenti o rotazioni è riempito di nuovo ore impiegato per un uso identico a quello per il quale è stato concepito con o senza il supporto di prodotti ausiliari presenti sul mercato che consentano il riempimento dell’imballaggio stesso
stampa rotocalco. Procedimento di stampa diretto che fa uso di una forma da stampa incavografica. “caratterizzato da macchine rotative veloci e di grande formato. “particolarmente indicato per la stampa di riviste e cataloghi e, in generale, per stampati a grande tiratura e con molte illustrazioni.
macchine da stampa di tipo offset alimentate da bobina. All’uscita della macchina vi è normalmente una piegatrice. La roto-offset è adatta ad elevate tirature ed è impiegata per la stampa di lavori editoriali, di riviste e cataloghi e di quotidiani. Nel caso di stampati diversi dai quotidiani la macchina è fornita di forno per l’asciugare rapidamente l’inchiostro da stampa.
imballaggio preformato, fatto in materiale flessibile,presentato piatto.
scarti di cartiera, derivati dallo spappolamento della carta da macero costituiti da una miscela di materiali plastici, legno, residui di carta, frammenti di vetro, materiale ghiaioso e metallico.
imballaggio rigido di piccola o media capacità, dalle forme più svariate.
impianto posto al termine del ciclo di produzione della carta e del cartone, con l’obiettivo di eliminare quasi completamente l’acqua residua nel prodotto finale. Consiste essenzialmente in una tela ad anello chiuso (tela essiccatrice) che preme il foglio di carta appena prodotto - e ancora composto per circa il 50% di acqua - su appositi cilindri riscaldati.
stampa serigrafica. Procedimento di stampa diretta che fa uso di una forma da stampa permeografica. è adatto a stampare su qualsiasi supporto. è caratterizzato da una grande intensità di inchiostrazione. Può stampare anche su oggetti, purché piani.
tutte le operazioni di cui all’allegato B al Decreto Legislativo 22/97.
vedi anche Flessografia, Forma da stampa, Offset, Roto-offset, Rotocalco, Serigrafia, Xilografia.
sistema di stampa nel quale il foglio va a diretto contatto con la forma da stampa inchiostrata.
insieme delle caratteristiche che rendono una carta particolarmente adatta a ricevere un elemento stampato a inchiostro (vedi evidenziabilità). Tali caratteristiche sono legate in modo particolare alla finitura superficiale, alla resistenza superficiale e all’assorbimento-affinità di inchiostro.
sinonimo di libri, di ogni tipo, formato o mole.
pasta totalmente priva di cloro elementare.
vedi Incenerimento.
il tessuto-carta è normalmente costituito da carta increspata o goffrata in uno o più strati. Viene di norma prodotto in fogli o rotoli idonei all’uso per l’igiene personale, l’assorbimento di liquidi e/o la pulitura di superfici sporche.
vedi Carta e Cartone Kraft.
vedi Poliaccoppiato.
con riferimento alla gestione degli imballaggi sono “i commercianti, i distributori, gli addetti al riempimento, gli utenti di imballaggi e gli importatori di imballaggi pieni” (Decreto Legislativo 22/97).
tutte le attività che consentono di trasformare il rifiuto in una nuova risorsa (riutilizzo, riciclaggio, recupero energetico).
studio che descrive e valuta in maniera sistematica le conseguenze ambientali di un progetto di sviluppo (una strada, uno stabilimento industriale, ecc.).
vedi Carta velina
la stampa che utilizza uno stampo fisso.