Cosa accadrebbe se un domani potessimo sostituire il packaging dei cibi freschi con imballaggi biodegradabili e compostabili?
Che benefici ne avrebbero la riduzione dello spreco di cibo, la conservabilità e la qualità del prodotto?
A questi ed altri interrogativi ha cercato di dare risposta il convegno organizzato dal Club Carta e Cartoni di Comieco lo scorso 12 maggio a Cibus sul tema "Packaging sostenibile in carta e cartone, attore dell’economia circolare", presentando la ricerca condotta dall'Università Bocconi.
Con un tasso di riciclo dell'80% e un tasso di recupero dell'88% gli imballaggi in carta e cartone si confermano tra i più sostenibili. Ma per rendere veramente concreta quell'economia circolare che costituisce il futuro del nostro pianeta, bisogna prima di tutto limitare gli sprechi di risorse che persistono ancora in diversi settori come ad esempio quello alimentare.
La ricerca dimostra quanto ancora si possa fare per ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti alimentari, partendo proprio dalle due filiere già oggi maggiormente sostenibili, quella dell'organico e quella della carta. Soprattutto nella grande distribuzione ancora pochi dispongono di tempo e risorse per separare l’imballaggio dall’invenduto. Ecco quindi che gli alimenti scaduti e i loro imballaggi non possono essere smaltiti nelle rispettive filiere e finiscono in discarica con considerevoli ricadute negative sia sull’ambiente che sull’economia.
Esistono oggi le tecnologie per produrre imballaggi a base cellulosica particolarmente innovativi (bio-imballaggi, o imballaggi naturali) che consentirebbero di limitare questo spreco di risorse potendo essere conferiti insieme agli alimenti nella raccolta dell’organico. Lo studio evidenzia, in sette diversi ambiti del 'food', come l'uso di packaging "bio-based", conferibili nell'umido grazie alla presenza di biopolimeri o di sostanze come l'amido di mais, può prolungare in modo naturale la shelf life dei prodotti, limitando gli sprechi alimentari e portando a una raccolta differenziata più efficiente, in linea con le nuove direttive dell'Ue.
Vantaggi quantificabili: l'utilizzo di imballaggi che possono essere conferiti insieme agli alimenti stessi si traduce in 190mila tonnellate di rifiuti alimentari inviati a compostaggio, e quindi non sprecate, con un conseguente risparmio economico di oltre 5 milioni di euro.