26/07/2023

"Sicurezza" monomateriale

Le aziende si dimostrano molto sensibili verso tutte le novità tecniche che possono aiutare l’ecodesign dei loro prodotti. Sanno che progettare in maniera intelligente può incidere anche sulla loro efficienza aziendale: si stima che le fasi di progettazione possano pesare fino all’80% sugli sprechi di energia, materiali eccetera connessi al packaging.

Una delle soluzioni più utilizzate nell’ecodesign degli imballaggi di carta riguarda la riduzione dell’uso di materia prima. Spesso, questo intervento è associato ad altre innovazioni che cercano di migliorare la riciclabilità o il contenuto di materiale riciclato, ad esempio passando a sistemi di imballaggio monomateriale o a sistemi che prevedono una facile separazione dei diversi materiali che li compongono - e la semplificazione del sistema di confezionamento, segno del fatto che l’approccio alla sostenibilità del packaging all’interno delle aziende è affrontato a 360 gradi.

Va in questa direzione il packaging per detersivi monodose di Procter & Gamble che con il suo innovativo sistema di chiusura a prova di bambino è una garanzia in termini di sicurezza.

È fondamentale il contributo delle imprese nell’ambito della progettazione degli imballaggi per rendere accessibile e sicuro il prodotto e preservare la sicurezza di categorie a rischio come quelle dei bambini e contemporaneamente valorizzando le caratteristiche di riciclabilità dell’imballaggio essendo realizzato interamente in cartone.

Comieco mette a disposizione strumenti e linee guida per supportare le aziende a sviluppare un ecodesign sempre più sofisticato, a cui si aggiungono anche indispensabili strumenti normativi e standard tecnici. Il nuovo metodo Aticelca 502 sulla separabilità della carta, per esempio, è sicuramente uno strumento interessante per ridurre il quantitativo non cellulosico nella filiera carta-cartone, inclusi i residui alimentari del food packaging. A loro volta, le nuove regole di etichettatura ambientale in vigore da gennaio 2023 possono aiutare il cittadino a riconoscere anche i materiali più complessi e a differenziarli nel modo corretto. 

L’innovazione tecnico-scientifica deve quindi andare di pari passo con una corretta e chiara comunicazione, poiché è il cittadino il primo artefice della catena di valorizzazione del packaging a fine vita.

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