Qual è la percezione degli italiani riguardo il tema della solitudine? Quanto è diffusa? Qual è stato l’impatto del lockdown su questo tema e come hanno reagito gli italiani? Sono alcuni dei quesiti ai quali ha cercato di rispondere la ricerca realizzata da Comieco in collaborazione con Ipsos e Fondazione Symbola presentata durante l’evento di apertura della XVIII edizione del Seminario Estivo della Fondazione Symbola, quest’anno incentrato sul messaggio e sulla visione del Manifesto di Assisi, nella sessione intitolata “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla richiudendoci in noi stessi (Papa Francesco)”.
“
”
Dalla ricerca, realizzata in due tranche a febbraio e a maggio, emerge come la solitudine si conferma un problema diffuso nel paese. Durante il lockdown gli italiani, dopo un iniziale disorientamento, hanno messo in campo alcune soluzioni, atte a mitigarne gli effetti, che hanno dimostrato un certo livello di efficacia. Dalla ricerca emerge come, paradossalmente, l’isolamento ci abbia connesso di più con gli affetti più stretti: solo 2 italiani su 10 hanno infatti percepito una diminuzione dei contatti con i parenti e amici mentre per ben 4 su 10 questi contatti si sono addirittura intensificati rispetto a prima, grazie all’uso di nuovi strumenti di connessione tramite la rete; l’88% degli intervistati ritiene che le tecnologie digitali siano state utili a ridurre il senso di solitudine durante il periodo di lontananza forzata.
Se da un lato, quindi, le nuove tecnologie contribuiscono a far mantenere agli italiani i contatti sociali, dall’altra parte un ruolo rilevante nel combattere la sensazione di solitudine lo svolge anche un’attività molto più “analogica“ come la lettura: libri e quotidiani in formato cartaceo sono tra gli strumenti più frequentemente utilizzati per combattere i momenti di solitudine (con il 16% degli italiani che li preferisce anche a Social Network e telefonate agli amici).
Con la fine del lockdown e il ritorno, lento ma graduale, verso la vita di tutti i giorni, 2 italiani su 3 identificano infine nel volontariato una buona strategia per combattere la solitudine e contemporaneamente dedicarsi a fare qualcosa di utile per la collettività. Due i temi più sentiti: la tutela dei soggetti più fragili e la difesa dell’ambiente. Tale concetto di civismo si mantiene in linea con i risultati emersi anche dalla ricerca sul Senso Civico, che, in pieno lockdown, ha fotografato una maggiore attenzione verso i temi ambientali e la raccolta differenziata, quest’ultima fatta anche con maggiore attenzione da parte del 30% degli italiani.
L’auspicio, ovviamente, è che tali gesti solidali e di attenzione nei confronti dell’ambiente continuino ad essere perseguiti anche dopo che l’emergenza Covid-19 sarà terminata, e che gli italiani continuino a mostrarsi aperti verso la collettività invece che richiudersi in loro stessi