Il cibo è democratico, il cibo è di tutti, e tutti si accaparrano il diritto di sperimentarlo, assaggiarlo, raccontarlo, gustarlo. Ed esiste anche il cibo di carta, per trasmettere un’esperienza priva di calorie. Il cibo in carta è una mistificazione della realtà che supera l’immaginazione: tutto è realmente finto, talvolta kitch, anche se fa venire l’acquolina in bocca. Frutta e verdura, bistecche e budini cambiano forma e colore, diventano enormi o micro.
La carta e il cartone si manifestano, con questa ricerca, nella loro capacità di interpretare scenari non solo nuovi, ma anche molto diversi, da quello che di solito fanno quando proteggono e contengono beni e cioè quando sono imballaggi.