MILANO - La Cina sarà una minaccia per molte imprese, ma l’Italia – da sempre povera di materie prime e fortissima riciclatrice — è diventata esportatrice netta di carta straccia verso l'Asia. La domanda cinese di carta sta riempiendo le navi nei porti mediterranei con la carta da macero raccolta in Italia. Presto — se le imprese meccaniche saranno pronte a seguire il business — partiranno anche i macchinari per la lavorazione e il riciclo degli imballaggi usati.
Dal '98 al 2004 è raddoppiata la quantità di cartaccia ricuperate in Italia, con un beneficio economico complessivo di 610,7 milioni di euro (fra ricavi oltre un miliardo e costi totali per 436,3 milioni). Si tratta di 1,2 milioni di tonnellate di carta e cartone, pari alla quantità necessaria a produrre tutti i quotidiani italiani per tre anni e mezzo. Sono alcuni dei dati dell'analisi costi-benefici della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia svolta dall'Agici-Finanza d'impresa (ricerca coordinata da Alessandro Marangoni, docente di Gestione delle utility all'Università Bocconi) su commissione del Comieco, il consorzio nazionale di ricupero e riciclo degli imballaggi di carta e cartone del quale fanno oggi parte quasi 3.500 tra produttori e importatori di carta e cartone per imballaggi, produttori di confezioni, importatori di imballaggi e impianti di lavorazione del riciclo.
È stato l'aumento dei volumi dì raccolta differenziata a far sì che l’Italia diventasse nei mesi scorsi esportatore di carta da macero, dopo secoli di importazioni. «L'obiettivo posto dalle Ue del 60% dei imballaggi di carta riciclati entro il 2008 è perfettamente alla nostra portata. Il 2004 ha chiuso con 2 milioni di tonnellate di carta riciclata, contro 1.810.000 dell'anno precedente», commenta Carlo Montalbetti, direttore generale del Comieco.
La crescita della raccolta di carta e cartone continua anche al Sud, area del Paese che rispetto all'anno scorso fa registrare un +15/20%: non un'esplosione, ma un processo continuo. Tra l'altro non mancano, nemmeno nel Mezzogiorno, casi di eccellenza come quello di Bari o di Pantelleria, che sfidano i luoghi comuni e superano in risultati di raccolta della carta tante città dell'Alta Italia.
E proprio sul potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti nel Mezzogiorno si stanno focalizzando gli sforzi di tutta la filiera del recupero degli imballaggi: con il consorzio nazionale degli imballaggi Conai e con il consorzio di riciclo della plastica Corepla, il consorzio della carta Comieco ha individuato 15 comuni di medie-piccole dimensioni nel Mezzogiorno che hanno risultati mediocri ma una grande potenzialità di crescita.
J.G.