Il mancato rispetto dei termini stabiliti dalla legge delega (L. 308/2004) per il secondo parere delle competenti commissioni parlamentari ha costretto la Camera e il Senato a rinviare al Governo lo schema del decreto correttivo in esame (il secondo). Sul testo del correttivo in discussione le commissioni ambiente di Camera e Senato avevano reso il primo parere il 27 giugno scorso e, secondo quanto previsto dall'art. 1, comma 5, della legge 308/2004, dovevano ricevere il testo entro 45 giorni da tale data per esprimere il secondo prescritto parere, pertanto non oltre l'11 agosto.
Il mancato rispetto del termine di trasmissione da parte del Governo determina, sempre secondo il citato art. 1, comma 5, la decadenza dall'esercizio della delega e quindi dei decreti correttivi in itinere. Non solo quindi lo schema di decreto rinviato, relativo alle Parti III e IV (acque, rifiuti e bonifiche) del D.Lgs 152/2006 che aveva ricevuto il parere delle regioni ed il primo parere delle commissioni parlamentari, ma anche un altro schema di decreto relativo ai principi generali e alla Parte II (VIA/VAS/IPPC) che era stato recentemente licenziato dal Consiglio dei Ministri.
Il Governo è stato pertanto costretto ad approvare nella giornata di ieri un nuovo ed unico schema di decreto correttivo nel quale sono confluite le disposizioni che erano contenute nei due provvedimenti decaduti.
Il nuovo testo dovrà ripercorrere nuovamente l'intero iter previsto, ossia tre approvazioni da parte del Consiglio dei Ministri alternate da due pareri delle commissioni parlamentari e dal passaggio in Conferenza Stato Regioni, con evidente allungamento dei tempi. Si ricorda a tal proposito che il 29 aprile 2008 scade definitivamente il termine entro cui il Governo può modificare, attrverso decreti legislativi correttivi, il D.Lgs 152/2006.