Come la pizza e la birra belga, anche il
panettone potrebbe entrare a far parte della lista dei
patrimoni immateriali dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. La proposta di candidare il tipico dolce natalizio meneghino è stata lanciata da
Stanislao Porzio, organizzatore della kermesse milanese
Re Panettone, e ha suscitato l’interesse dei visitatori e dei pasticcieri arrivati allo spazio MegaWatt da tutta Italia per l’undicesima edizione della festa, con l’esposizione dei panettoni artigianali di eccellenza. Tra i sostenitori il critico gastronomico
Luigi Cremona, l’enologo Elio Pescarmona e
Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.
L’idea è quella di sollecitare l’Unesco perché riconosca la ricetta tradizionale del dolce milanese come patrimonio da salvaguardare. Anche il panettone, come la pizza napoletana, rappresenta un valido esempio di sapere tecnico-artigianale. E non meno importante è la
funzione della confezione in cartone, un packaging sostenibile che deve garantire la qualità del prodotto con un occhio di riguardo anche all’ambiente. L’iter per il riconoscimento del panettone come patrimonio dell’umanità è appena all’inizio, ma la proposta ha già incassato il favore del
Comune di Milano. Inoltre, sulla piattaforma online change.org è stata lanciata una petizione a supporto di questa iniziativa. Per firmare
clicca quiPetizione che potrà essere firmata anche presso i banchetti allestiti durante la mini-edizione straordinaria di Re Panettone: appuntamento sabato 15 dicembre al Mercatino natalizio di piazza Duca d’Aosta a Milano (ore 10.30-12.30 e 14.00-17.00).