Un’Europa a tre velocità è quella descritta l’8 luglio a Roma nell’indagine illustrata dal Presidente del Conai Roberto De Santis: “Crescita e occupazione nel settore del riciclo”, realizzata dal Conai con il Ministero dell’Ambiente e dal centro studi Althesys, è stata condotta nei 28 Paesi dell’Unione Europea. Il riciclo dei rifiuti è una parte importante della green economy, con una stima di 136 miliardi in Europa nel 2020 tra fatturato e investimenti e 875mila nuovi posti di lavoro.
Ciò che emerge dall'indagine è la profonda eterogeneità di mezzi e risultati ottenuti nei diversi Stati: è un’ Europa a tre diverse velocità, dove coesistono Paesi con ottime performance ambientali caratterizzati da mix di gestione dei rifiuti che vanno nella direzione degli obiettivi comunitari, e Paesi meno avanzati, dipendenti per lo più dalle discariche e dove l'industria del riciclo è poco sviluppata o addirittura quasi inesistente. Nel mezzo, infine, c'è una serie di Paesi che pur non essendo ancora ai livelli dei migliori e nonostante la permanenza di criticità, attraverso interventi mirati, potrebbe raggiungere i target europei. Quanto all'Italia, coesistono eccellenze come il riciclo degli imballaggi e criticità, con una forte disomogeneità dei risultati a livello territoriale. Per questo motivo il Presidente di Conai De Santis chiede che l’Europa non fissi più obiettivi irraggiungibili di riciclo uguali per tutti.
L’indagine di Conai è stata illustrata nel corso della presentazione da parte del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti delle linee guida per il semestre di presidenza italiano dell’Unione Europea: “Cambiamo colore all'Europa: da brown a green. Fino al 2020 possono nascere 20 mln di posti di lavoro verde”, questa la sfida dichiarata dal Ministro Galletti. “L’ambiente come risorsa per la crescita e l’occupazione”, dichiara il Ministro, anche in vista della “due giorni” ambiente e lavoro UE che si svolgerà a Milano il 16 e 17 luglio prossimi. Il 16 luglio ci sarà la riunione del consiglio dei ministri dell’ambiente dell’Unione Europea, mentre il 17 quella dei ministri dell’ambiente e del lavoro.