Nel corso dell’ultimo anno Fipe e Comieco hanno consegnato 35mila contenitori per l’asporto a 875 locali in tutta Italia. Il 41% è già stato utilizzato dai clienti che hanno voluto portarsi a casa a fine serata ciò che era rimasto loro nel piatto. Solo il 16% delle persone ha chiesto di utilizzare il rimpiattino per il vino.
Secondo 3 ristoratori su 4 questa iniziativa è determinante per ridurre lo spreco alimenta-re e allo stesso tempo migliora la percezione del locale agli occhi degli avventori.
Sensibilità in crescita soprattutto tra i camerieri in sala: nel 60% dei casi sono loro a pro-porre il rimpiattino ai clienti.
Il design e la praticità dei contenitori hanno conquistato il 76% dei ristoratori coinvolti che ora è pronto a ripetere l’esperimento e a suggerirlo ai colleghi. Nella lotta contro lo spreco alimentare, ora i ristoratori hanno un alleato in più.
La sperimentazione avviata un anno fa per introdurre anche in Italia la cultura della doggy bag, il contenitore che permette di portare a casa il cibo e le bevande ordinate ma non consumate durante una cena al ristorante, è stata un successo. Il “
rimpiattino”, nome frutto della fantasia del titolare del ristorante
Duke’s di Roma, ha fatto il suo ingresso in
875 ristoranti in 21 città: 35mila contenitori, il 70% per il cibo, gli altri per il vino, sono stati distribuiti ad Aosta, Torino, Varese, Bergamo, Mantova, Vicenza, Pordenone, Ferrara, Firenze, Grosseto, Ancon, Ascoli Piceno, Chieti, Roma, Rieti, Foggia, Ca-tania, Palermo, Ragusa, Cagliari e nel nord della Sardegna.
E’ il primo passo dell’iniziativa per combattere lo spreco di cibo promossa dalla
Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici Esercizi in collaborazione con Comieco che ha presentato i risultati del primo anno di sperimentazione a Milano in occasione di Host, la principale fiera internazionale dell’ospitalità e del fuoricasa.
Un appuntamento cui hanno partecipato il presidente di Fipe,
Lino Stoppani, il Direttore generale di Comieco,
Carlo Montalbetti e l’onorevole
Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva e firmataria della legge 166/16, nata con lo scopo di ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera agroalimentare, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza.
Rimpiattino un anno dopo - I dati
Nel corso dell’ultimo anno sono stati distribuiti
35mila rimpiattini a 875 ristoranti sparsi in 21 città italiane. Il
70% dei contenitori consegnati è pensato per l’asporto del cibo il
30% per le bottiglie di vino.
Il
51% dei ristoratori ha ricevuto i rimpiattini da almeno sei mesi, mentre un altro
40% li ha acquistati tra i 3 e i 6 mesi fa.
Complessivamente, ciascun ristoratore ha utilizzato il
41% dei rimpiattini per il cibo che aveva ricevuto in dotazione. La percentuale scende al
30% se si guarda ai contenitori per il vino.
Tra gli avventori che hanno deciso di portare a casa le pietanze non consumate interamente durante la cena, 3 su 4 hanno chiesto di poter utilizzare il rimpiattino per il cibo. Solo il
16% ha chiesto invece di portare con sé la bottiglia di vino avanzato.
Per il momento nella maggioranza dei casi sono i camerieri di sala o i titolari dei locali a informare i clienti dell’opportunità di utilizzare il rimpiattino per portare via ciò che non è stato consumato, ma
la sensibilità degli avventori è in crescita. Il design dei contenitori distribuiti da Fipe e Comieco piace sia ai ristoratori -
6 su 10 ritengono che questa sia la caratteristica migliore del packaging - che agli avventori che ritengono il rimpiattino es-senziale per contrastare lo spreco alimentare.
Poco meno dell’
80% dei ristoratori ritiene che l’operazione rimpiattino abbia un impatto positivo per la sua attività a livello di immagine agli occhi degli avventori. E
secondo 3 ristoratori su 4, grazie a questo strumento, sarà possibile assestare un duro colpo allo spreco di cibo.
Ecco perché il
76% dei ristoratori coinvolti non solo si dice pronto a ripetere l’esperimento, acquistando direttamente i rimpiattini, ma assicura che consiglierà anche ai colleghi di adottare questa buona pratica.